La Cantina Sperimentale di Barletta verrà chiusa entro il 31 marzo prossimo, almeno così è stato stabilito dai decreti dei Commissario straordinario delle Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria. I dipendenti saranno trasferiti in altre sedi, ma si perderà la ricchezza dell’esperienza acquisita finora. La Cantina è stata fondata nel lontano 1879, protagonista nel settore della vitivinicoltura barlettana per oltre un secolo in tutto il territorio apulo-lucano. Il primo fondatore e direttore della Cantina Sperimentale fu Domenico Frojo, collocandola nel Castello di Barletta, come epicentro pugliese di produzione del vino. La sua collocazione sarà destinata a variare più volte nel corso del tempo, fino al giungere all’attuale di via V. Veneto. Diversi i momenti di crisi come quelli della fine degli anni ‘60, quando la cantina venne declassata prima a sezione dell’istituto di Asti, nel 2007 la Cantina di Barletta ha perso completamente la sua autonomia essendo annessa alla sede di Turi, che oggi sarebbe chiamata ad unica nuova sede territoriale.

Il punto è che non si tratta soltanto di un prestigio campanilistico, ma con la Cantina Sperimentale si perderebbe un importante elemento connotativo della storia e tradizione carica di un’esperienza che riguarda tutti. Per questo si è creato nelle scorse settimane un Comitato spontaneo per la sua difesa, formato da associazioni culturali e di categoria, che hanno sollecitato l’Amministrazione comunale ad intervenire ufficialmente. Sia il sindaco, Pasquale Cascella, che il consigliere regionale e Presidente della V Commissione Ambiente della Regione Puglia, Filippo Caracciolo, sono intervenuti sul rischio d’imminente chiusura della Cantina Sperimentale di Barletta. “Un vero e proprio scippo a danno della città e della Provincia”, interessando il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Maurizio Martina, affinché possano correggere quanto prescritto dai decreti del Commissario. «Dicono bene le associazioni culturali e di categoria costituite nel Comitato spontaneo cittadino per la conservazione della Cantina Sperimentale a Barletta – scrive Filippo Caracciolo – quando dichiarano che non si può e non si deve svilire e annullare l’autonomia della Cantina Sperimentale attiva a Barletta da 130 anni a supporto dell’importante attività vitivinicola sviluppata sul nostro territorio. Non resteremo certo a guardare. Penso che Comune di Barletta, Provincia di Barletta-Andria-Trani e Regione Puglia abbiano il dovere di preservare una struttura strategica che ha il compito di accompagnare la crescita del settore decisivo per l’economia del territorio provinciale. E se entro il 31 marzo, data prevista per il trasferimento della strumentazione e del personale, non ci saranno risvolti positivi con i dovuti correttivi daremo vita ad azioni politiche forti a difesa del nostro patrimonio caratterizzato anche dalla presenza di strutture come la Cantina Sperimentale di Barletta».

a cura di Paolo Doronzo