La polemica non si placa, in effetti questa volta il danno c’è ed è giusto che qualcuno paghi. La questione venuta fuori lo scorso fine settimana in seguito, per fortuna, alla denuncia della presidente dell’associazione “Barletta Ricettiva”, Antonella Liddo, riguarda la recensione non veritiera e spiacevole nell’edizione speciale per ‘We are in Puglia’ della guida Lonely Planet su Barletta. Si sono espressi i rappresentanti istituzionali del territorio, a partire dall’assessore con delega al turismo, Giuseppe Gammarota ai nostri stessi microfoni, il sindaco Cascella, i due consiglieri regionali Caracciolo e Mennea. Il commento è stato unanime: assoluta condanna per una scelta editoriale infelice, che non rende onore al tanto impegno profuso in questi anni per costruire, da varie parti, la nuova declinazione ad obiettivo turistico che la città di Barletta si è assunta da circa un ventennio.

Fermo restando quanto già dichiarato da più parti cioè che la recensione appare approssimativa, falsa e soprattutto poco aggiornata, bisogna in questa circostanza puntare il dito contro il partner istituzionale di tale edizione: la Regione Puglia attraverso la propria agenzia “Puglia Promozione” ha agevolato tale pubblicazione, allo scopo certamente meritorio di consentire la maggiore diffusione dell’immagine della Puglia a livello internazionale. Giusto il richiamo del consigliere Mennea all’Assessore regionale per tentare di riparare e consigliando di rivedere i partner con cui stabilire una politica di promozione reale del territorio. Tutto questo è sacrosanto, se poi pensiamo allo spreco di finanziamenti pubblici di cui tale pubblicazione ha goduto, tuttavia questo increscioso incidente serva di lezione: la comunicazione è davvero il perno su cui ricostruire qualunque tipo di progettualità turistico-economica. Non solo a beneficio degli operatori economici, che giustamente sono intervenuti in questa circostanza, ma soprattutto per l’intero indotto economico cittadino. L’attrattività turistica è, come spesso affermato, un sistema che implica le aspettative al 100% di tutti gli elementi che compongono il puzzle.

È chiaro che non si può pensare che la rievocazione della Disfida a settembre abbia un richiamo soltanto dei comuni viciniori, avendolo comunicato soltanto pochi giorni prima dell’evento e con mezzi limitati; non si può pensare che le mostre possano avere una fruizione soltanto fine a se stessa; non possiamo accettare di finanziare tantissimi progetti sportivi che abbiano richiamo soltanto per il circondario. Tutti ricaveranno beneficio da un’immagine ripulita della città, ma sempre alta deve restare la guardia e dobbiamo muoverci là dove conta l’immagine nazionale ed internazionale del territorio: penso alla Disfida, a Canne della Battaglia, all’importanza eno-gastronomica del territorio. Continuiamo a valorizzare quello che abbiamo, non lasciamolo demolire tutto da affrettate e superficiali parole. Dalle Istituzioni ci aspettiamo una maggiore vigilanza nei partner scelti per promuovere la regione e la città, e soprattutto di cosa producono, anche se hanno un nome di tutto rispetto.