A cura di Viviana Damore

LifeZum è un nuovo progetto nato dall’idea di Alessandro Pasquale e dalle professionalità congiunte di Paolo Mazzocca, Fabio Storelli e Ruggiero Berardi. I professionisti barlettani guardando street view decisero, qualche anno fa, di dar vita ad una mappa virtuale dei negozi della città, in cui fosse possibile passeggiare e guardare le vetrine stando comodamente dietro il proprio schermo.

Il progetto ha sin da subito spiccato il volo conoscendo evoluzioni nel corso del tempo e guadagnando oltre 250 adesioni degli esercenti barlettani in pochissimi mesi. Ora il sogno nel cassetto dei quattro “visionari” del web potrebbe avere una piacevolissima svolta con la possibilità di riuscire tramite la famosa maratona Hackathon, che si svolgerà proprio nella provincia Bat, a confrontarsi e a conoscere importanti imprenditori pronti a sostenerne il progetto. Abbiamo così intervistato i “quattro sarti” del web, come a loro piace definirsi, per poter fare la conoscenza di un progetto così rivoluzionario come LifeZum.

Cos’è esattamente LifeZum?

«LifeZum è un portale che abbiamo ideato in quattro, sulla falsa riga di Street View. In effetti abbiamo deciso di mappare tutte le strade cittadine (quelle di Barletta come progetto pilota), sia quelle commerciali che del centro storico, rendendole raggiungibili online. Da casa quindi chiunque potrebbe decidere di farsi un giro sul nostro portale per guardare le vetrine dei negozi: cliccando sul negozio mappato è possibile vedere in tempo reale i prodotti messi in esposizione dall’esercente.»

Come hanno reagito gli esercenti barlettani alla vostra proposta?

«Dal lancio siamo partiti con 150 adesioni per arrivare poi a 250 esercenti che partecipano al nostro progetto. Abbiamo notato però che molti nelle zone limitrofe ci chiedono di rientrare nella nostra mappatura; alcune agenzie ci hanno suggerito di sviluppare delle mappe per le loro città, quindi il progetto potrebbe espandersi notevolmente.»

Quali saranno gli sviluppi futuri del prodotto?

«Il nostro progetto è stato lanciato circa un anno e mezzo fa e l’abbiamo tenuto in standby per implementarlo con delle innovazioni, fornendo ad esempio ai nostri utenti la possibilità di acquistare i prodotti direttamente dal nostro portale. Abbiamo notato infatti che molti chiedevano di poter interagire col commerciante ai fini dell’acquisto, a settembre proprio per questo lanceremo la nuova versione ancora più interattiva di LifeZum. Considerando che siamo stati i primi a realizzare una mappatura dei negozi di una città ci riteniamo molto orgogliosi per aver ideato qualcosa di così importante che potrebbe avere dei risvolti futuri.»

Temete di essere paragonati a Google Maps?

«In realtà questo per noi è un complimento, il nostro potremmo definirlo un abito sartoriale, non c’è nulla di industriale come invece potrebbe essere industriale un prodotto in cui è mappato tutto il mondo. Nel nostro caso tutto è fatto a mano, curato nei minimi dettagli. Rispetto a Google Maps quindi i nostri aggiornamenti sono molto più rapidi poiché autoprodotti.»

Credete che il vostro progetto possa funzionare in una grande città?

«Forse si, poiché cambiano le abitudini di consumo, a Barletta si ha più tempo per uscire, guardare i negozi ecc, mentre in grandi città per fare un giro di shopping servirebbe più tempo, quindi uno strumento con cui si può vedere in anticipo cosa espongono i negozi in vetrina sarebbe molto utile.»

Avete già individuato il target del classico utente che si affaccia al vostro portale?

«Nel corso di questi mesi ci è capitato anche e forse soprattutto, che ci contattassero degli utenti delle città intorno a Barletta, essendo la nostra città comunque un importante polo commerciale capace di esercitare una forte attrattiva sui dintorni. L’utente medio è sicuramente avvezzo all’uso di internet come mezzo d’acquisto, quindi parliamo di un target abbastanza giovane.»

In che modo producete il materiale necessario alla creazione di una vetrina sul vostro portale?

«Siamo completamente autonomi e provenendo ognuno da diversi ambiti professionali abbiamo unito le nostre competenze ottenendo un sistema autosufficiente a livello grafico, informatico e di marketing.»