A cura di Tommaso Francavilla

«Ho iniziato facendo il paparazzo a Parigi». Gaetano Piazzolla nasce a Barletta nel 1978. Fotografo per passione, inizia a scattare foto fin da bambino fino a quando, mentre era studente universitario a Milano, scatta foto durante alcune manifestazioni pubbliche ed entra in contatto con alcune agenzie fotografiche. Dopo la laurea, Gaetano si trasferisce a Parigi, dove lavora per una agenzia fotografica prestigiosa. Nel 2011, spinto dalla curiosità di esplorare nuovi scenari,  sceglie la fotografia sportiva e attraverso il calcio, il rugby e il tennis definisce il suo “stile”.

Nel 2012, Gaetano inizia a fotografare la stagione del MotoGP e le sue immagini sono pubblicate sui più importanti magazine nazionali e internazionali. Negli anni seguenti, ha l’occasione di lavorare nel mondo della moda, documentando le passerelle delle fashion week milanesi e parigine.  Gaetano Piazzolla ha pubblicato i seguenti libri fotografici: “Motorcycles Vibrations”, “2014 Faster Boy”.

Incontro Gaetano con suo fratello Giuseppe.

 

Sei laureato in scienze politiche, perché hai scelto la carriera di fotografo?

«La passione per la fotografia è una tradizione di famiglia. Mia madre aveva una Rolley Kord 6X6, che mi aveva incuriosito, fin da bambino. Alla prima comunione, ebbi in regalo una Nikon FG, con la quale mi dilettavo nel fotografare i famigliari, soprattutto mia nonna, la mia prima “modella”, ma anche amici».

Passano gli anni, fino a quando arrivi a Milano

«A Milano mi sono laureato in scienze politiche e ho conosciuto la mia attuale compagna. Dopo la laurea, mi è stato proposto di lavorare per l’agenzia fotografica “Fotogramma” , dove ho fatto esperienza fondamentale, che mi è servita per essere reclutato come free lance per la storica agenzia “Sipa Press” di Parigi, conglomerata della Associated Press».

Quali sono stati i tuoi inizia a Parigi?

«Ho iniziato facendo il “paparazzo”. Non è stato facile, ero l’ultimo arrivato, non parlavo bene il francese e mi sono scontrato con la concorrenza di tanti altri fotografi. Ho sgomitato parecchio e mi sono difeso bene, la cultura meridionale mi è servita in questo caso».

Dopo il mondo dei paparazzi, di cosa ti sei occupato?

«La stessa Sipa Press ha capito il valore del mio lavoro e mi ha inviato a seguire le sfilate di moda  ed eventi sportivi. Da quattro anni, seguo e fotografo il  MotoGP».

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Preferisci  fotografare sfilate di moda o eventi sportivi?

«Preferisco fotografare il mondo della moda, che mi permette maggiori possibilità creative. Sono inviato delle  sfilate di moda di Milano, Parigi e Londra».

Com’è la vita da fotografo freelance a Parigi?

«E’ difficile vivere da free lance a Parigi rispetto a 10 anni fa, quando ho iniziato la carriera di fotografo. Oggi  c’è tanta concorrenza, le stesse agenzie fotografiche non hanno più interesse per la qualità, ma per la quantità di foto che si realizzano. Nello sport conta la velocità di invio delle foto, da spedire in tempi rapidissimi alle agenzie. Il mondo della moda è caratterizzato da professionisti del settore fotografico, ma i problemi sorgono a causa di alcuni editor, poco professionali».

Per quale motivo sei andato in Africa?

«Nel 2012, fui inviato in Guinea Bissau, per un reportage fotografico sulle elezioni del presidente Cadogo e le foto sono state usate da Amnesty International. Durante la permanenza, mi resi conto del ruolo fondamentale delle donne in quello Stato africano e ne feci un reportage fotografico, che ho raccolto in un libro a tema dal titolo “Women of Guinea Bissau – the power of future”».

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In epoca di selfie, la fotografia ha perso valore?

«La fotografia non perderà mai valore. Il vero pericolo è l’eccessiva massificazione della fotografia, che ormai è alla portata di tutti. Ci si fotografa ovunque, in ogni occasione, svalutando il gesto fotografico».

Torni spesso a Barletta?

«Non ho mai dimenticato Barletta, ci torno spesso. Nel 2014, ho organizzato una mia mostra fotografica presso il pub  “S. Sebastiano “. La mostra raccoglieva tutte le foto scattate durante il MotoGp».

Quali devono essere le virtù di un buon fotografo?

«Un buon fotografo deve usare la luce in modo appropriato».

Hai consigli per chi volesse intraprendere la carriera di fotografo?

«Non fate i fotografi!».