No, se ve lo state chiedendo, non si tratta delle “verdi” piscine olimpiche che tanto hanno fatto indignare atleti, commentatori e spettatori a Rio de Janeiro. La loro dimensione è ridotta, la loro sistemazione è urbana: l’effetto, però, resta deprimente. Torniamo a occuparci della fontana che accoglie gli utenti dei giardini del Castello di Barletta sul lato Cattedrale, quello più frequentato dalla movida estiva. La notte maschera i suoi inestetismi, copre la carenza di civiltà di taluni e l’incuria di altri.

Di giorno, però, affondando l’obiettivo nello spazio acqueo, lungo circa 10 metri e largo poco più di 2, si intravede una mini-realtà dalla quale corre l’obbligo di allontanarsi: pacchetti di sigarette, kleenex, bottiglie di plastica e vetro, anche piatti di plastica, sostituiscono i pesciolini di allevamento che siamo soliti vedere in aree maggiormente curate. E tornano in mente le domande dei tanti anonimi che si chiedono sui social: “Ma l’amministrazione dov è?” ritornello ufficiale dell’estate barlettana 2016. Probabilmente anche in questo caso ha delle colpe, anzi una sola: quella di non multare con sanzioni salate l’inciviltà di chi teme di affaticarsi alla ricerca di un cestino e preferisce gettare in acqua i residui di una serata. Perchè certe volte siamo davvero dei cattivi esempi: e smettiamola di preferire che i panni sporchi siano lavati in casa, salvo indignarci quando a dircelo è la Lonely Planet di turno.