Ospedale Dimiccoli di Barletta

«Con delibera n. 1197 del 27 maggio 2016, l’ASL BT ha prorogato di ulteriori sei mesi, al costo di circa 1000 Euro  al giorno, il noleggio temporaneo di una TC su mezzo mobile, ubicata sin dal mese di ottobre 2015,  presso l’Ospedale Dimiccoli di Barletta». A tornare sui fatti è Luigi Marzano, segretario generale della Funzione Pubblica CGIL provinciale BAT. «Tale decisione, presa della Direzione Generale dell’ASL BT, fu scaturita all’epoca,  a causa dei frequenti guasti dell’apparecchiatura TC  in dotazione all’Unità Operativa  di Radiologia del medesimo PO, nonché per garantire la continuità assistenziale della diagnostica per immagini e compensare il disservizio recato all’utenza, anche in prospettiva della fornitura di una nuova apparecchiatura  TC».

«Per casualità-insiste Marzano-forse subito dopo l’approvazione della deliberazione dell’ASL BT sopra citata – n. 1197 del 27 maggio u.s. – l’ Unità Operativa  di Radiologia del P.O. di Barletta, puo’ contare  a pieno regime, in caso di guasto dell’apparecchiatura in dotazione, sull’utilizzo della TC già da tempo ubicata presso l’adiacente servizio di Radioterapia del medesimo PO di Barletta. Pertanto,  la scrivente Organizzazione Sindacale  non comprende la necessità di aver  prorogato  di ulteriori sei mesi (precisamente 5 piu’ 1 eventuale), al costo di circa 1000 euro giornalieri, il noleggio su mezzo mobile della TC che non viene adeguatamente  utilizzata,  rispetto ai costi sostenuti,  ritenendo quest’atto e provvedimento un ulteriore spreco di soldi pubblici».

«Infatti, a scadenza del servizio -qualora non sia revocata la delibera di proroga-  si sarebbero già spesi circa 270 mila euro e se ne spenderebbero a fine contratto di noleggio oltre 377 mila Euro,  che sicuramente (tranne il  breve periodo  di pieno e maggior  utilizzo, in emergenza)  sarebbero stati utili per l’acquisto della nuova apparecchiatura che,  non è dato sapere quando sarà fornita e consegnata, a distanza di circa un anno dalla deliberazione di gara d’appalto.

«Intanto-conclude la nota-perdurano le lunghe liste di attesa, dovute in parte, oltre che alla carenza di personale sanitario, anche dai notevoli carichi di lavoro rivenienti dalle  numerose richieste di prestazione, utili  per soddisfare i notevoli  accessi in urgenza al Pronto Soccorso;  mentre il cittadino è costretto, molto spesso, a recarsi presso altre strutture private o private-accreditate,  per effettuare questo importante esame diagnostico specialistico.