Giuseppe Cilli è un giovane studente di economia aziendale all’Università di Foggia che sognava di aprirsi un’attività e poterla amministrare. A luglio dello scorso anno aveva partecipato ad un bando regionale a favore di nuove iniziative d’impresa gestito dall’Unione Europea. Nel progetto bisognava presentare un’idea imprenditoriale e il barlettano ha esposto quella che gli ha permesso la vincita: l’apertura di un birrificio artigianale attraverso ricette personalizzate da aromi e profumi che non prevedono la pastorizzazione e la microfiltrazione, diverse, dunque, da quelle solite industrali.

«Avviare oggi un’attività non è facile a causa di una lenta burocrazia italiana», ha spiegato il giovane imprenditore. «La politica ha il compito di semplificare e velocizzare le pratiche burocratiche in modo da agevolare l’apertura di nuove aziende e creare opportunità lavorative. Nonostante questo, ho sempre voluto realizzare il mio hobby in un lavoro. Così, attraverso il bando, ho trovato l’opportunità di concretizzare questo mio sogno. Ho deciso di puntare sulla produzione della birra perché ritengo che sia un settore poco sviluppato in Italia e perché è una bevanda apprezzata da tutti, specialmente dai giovani. Per quanto riguarda la scelta del nome della birra è dovuta al fatto che volevo rendere omaggio alla città di Barletta con il suo simbolo: Eraclio, detto “Arè».