A cura di Tommaso Francavilla 

L’ amministrazione di Wannà City (Barletta) lascia marcire progetti dei nuovi sottovia carrabili e pedonali, che sopprimeranno i pericolosi passaggi a livello di Via Milano, via Andria, via Veneto. Quanti altri morti causeranno i pericolosi passaggi a livello della città? Al silenzio dell’amministrazione, si aggiungono i consiglieri regionali barlettani, che preferiscono polemizzare su “argomenti vitali “ quali il giudizio negativo di Barletta espresso sulla guida turistica “Lonely Planet”.

Il sottovia di via Einaudi, necessario a sopprimere il passaggio a livello di via Milano 

Il sottovia carrabile di via Einaudi sbucherà su via Fracanzano, favorirà la soppressione del passaggio a livello di via Milano. Inoltre, su via Daniele Manin, è prevista la costruzione di un sottovia pedonale. Altri sottovia carrabili sono previsti in via Veneto (utile a sopprimere il passaggi a livello della linea Bari-nord) e via Andria; il costo complessivo di queste opere pubbliche è di 12 milioni di euro, sostenuto interamente dalle Ferrovie dello Stato, il Comune partecipa al progetto con espropriazioni dei terreni (come già fatto per il sottovia della Madonna dello Sterpeto), da assegnare all’ impresa costruttrice dell’opera. I lavori per il sottovia carrabile di via Einaudi sono iniziati a settembre 2014, consegnati a febbraio 2014, dovrebbero essere completati a dicembre 2016, ma il cantiere è fermo, per i motivi che andremo ad elencare.

 

Iniziano i lavori e i problemi del sottovia su via Einaudi/via Fracanzano
Appena iniziati i lavori di scavo del sottovia lato via Einaudi, sono stati riscontrati i seguenti problemi: presenza nel sottosuolo di sottoservizi (cavi elettrici e telefonici, tubature dell’acqua e del metano), gli enti gestori fornisco le mappature, che dovrebbero essere attendibili. Le trivellazioni hanno inizio, vengono anche create delle opere provvisorie a difesa dei fabbricati circostanti il cantiere. Durante una delle trivellazioni, viene accidentalmente toccato uno dei cavi elettrici della media tensione. Il cavo esplode, ma il danno viene contenuto. Il giorno dopo, durante un’altra trivellazione, viene lacerato e rotto un tubo del gas metano, anch’esso mappato dall’ente gestore.

Addirittura, in questo caso, la tubatura del metano risultava mappata a decine di metri da dove è avvenuto l’incidente. L’impresa costruttrice giunge alla conclusione che le mappe indicanti i sottoservizi – fornite dagli enti gestori e proprietari – non sono aggiornate e precise; la stessa impresa costruttrice chiede agli enti di tracciare la presenza delle diverse canalizzazioni dei sottoservizi, senza ottenere nulla. Dopo questi due gravi incidenti, la direzione dei lavori sospende gli scavi, ripresi a luglio 2015. Risolti i problemi su via Einaudi, sorgono problemi gravi anche su via Fracanzano e su via Papa Giovanni XXIII, dove i lavori non sono partiti, a causa dei cavi telefonici sotterranei che non sono stati rimossi dall’ente gestore. Anche su via Daniele Manin, i lavori del sottovia pedonale non sono partiti, a causa di problemi sorti per l’espropriazione del suolo. Si cerca la soluzione facendo partecipi le istituzioni, tramite alcuni “tavoli tecnici”.

Via Fracanzano, su cui si aprirà il sottovia Einaudi
Via Fracanzano, su cui si aprirà il sottovia Einaudi

 

Il tavolo tecnico e il rifiuto di assessore, sindaco, ufficio tecnico “Lavori Pubblici”

L’ultimo tavolo tecnico, proposto dai consiglieri Flavio Basile e Gennaro Calabrese, della commissione urbanistica, si svolge a febbraio 2016. All’incontro, sono presenti il sindaco Pasquale Cascella, l’ufficio tecnico “Settore Lavori Pubblici” con i responsabili di procedimento Sebastiano Longano e Gioacchino Dibenedetto e l’ex assessore ai lavori pubblici, dott.ssa Azzurra Pelle, che arriva in ritardo, nonostante la gravità della situazione. Per sbloccare i lavori, l’impresa costruttrice propone al Comune due modifiche tecniche al progetto originario, per evitare l’interferenza coi sottoservizi (cavi e tubature). Per modificare il progetto, è necessario variare l’assetto della strada, allungando il percorso su via Fracanzano con una curva: aumentando il percorso, si sarebbe diminuita la pendenza e le quote di scavo si sarebbero ridotte, senza interferire coi sottoservizi, facendo anche risparmiare soldi pubblici. La commissione urbanistica è favorevole alle modifiche al progetto, ma si scontra col rifiuto insensato dell’ufficio tecnico, del sindaco e dell’ex assessore Pelle Azzurra. Dopo il tavolo tecnico di febbraio, le istituzioni hanno taciuto. Dove è andata a finire l’attuale assessore ai lavori pubblici, dott.ssa Maria Antonietta Dimatteo? Attendiamo un suo segnale di vita.

Il Comune tace e i costi dei lavori aumentano
A seguito del rifiuto del sindaco, dell’ assessore e dell’ ufficio tecnico, il costo previsto di 12 milioni di euro, subirà un notevole aumento, soldi pubblici a carico delle Ferrovie dello Stato. Intanto, anche sui via Andria, sempre a causa della presenza di sottoservizi non mappati e problemi con gli espropri, tutto è fermo.