Gli uomini dell’Ufficio Locale marittimo di Margherita di Savoia e della Motovedetta CP845 di Barletta sono riusciti ad interrompere l’illecita attività di una unità da diporto che, pur non essendo autorizzata utilizzava strumenti professionali per la pesca, effettuando attività di pesca a strascico nei pressi del sorgitore margheritano, cercando cosi di dissimulare la propria attività illegale, peraltro in un periodo in cui vige il fermo pesca. Il periodo di “fermo pesca” nazionale è un provvedimento di legge che punta alla tutela del ripopolamento delle specie ittiche adriatiche, tramite la sospensione dell’attività di pesca da parte dei pescherecci che operano nelle acque dell’Adriatico fino al 26 settembre.

Sempre nella giornata sono state condotte altre due separate operazioni, sempre coordinate dalla Capitaneria di porto di Barletta. A Trani gli uomini dell’Ufficio Locale Marittimo, in collaborazione con il personale del locale Nucleo Operativo Radiomobile dei Carabinieri di Trani, a seguito di un attenta attività di indagine, hanno notato, sul litorale sud di Trani, la presenza di un gruppetto di pescatori. I soggetti, al sopraggiungere del controllo, hanno tentato invano di eludere l’attivita di verifica che ha condotto alla scoperta a bordo del mezzo, di 14 kg di datteri, specie “litophaga litophaga”. La specie ittica è protetta in tutta la Comunità Europea, infatti ne è vietata la pesca, la raccolta, la detenzione e la commercializzazione. I cinque soggetti, tutti di provenienza molfettese sono stati tutti deferiti alla competente autorità giudiziaria, mentre il prodotto ittico e stato distrutto.

Nel territorio barlettano, nell’ambito di una consueta attività di pattugliamento del litorale, è stata scoperta, nelle acque prospicenti il poligono di tiro dell’E.l. in località “Fiumara”, una rete da strascico non registrata ed opportunamente occultata alla vista dei militari. Tale rete, poco visibile, poiché affiorante a pelo d’acqua oltre ad essere attrezzo non consentito durante il periodo di fermo pesca, risultava essere pericoloso per la navigazione da diporto.