Consiglio comunale, sabato seconda tappa

Il Consiglio comunale di domani si riunisce non nelle migliori condizioni politiche necessarie, dopo le dichiarazioni del consigliere regionale Ruggiero Mennea (PD) alla trasmissione televisiva “Spazio città” di TeleSveva, in cui dichiara tutto il proprio malcontento per la situazione amministrativa di Barletta. Un vero e proprio attacco a Cascella, prima di un consiglio che aveva già difficoltà nel racimolare i numeri della maggioranza per poter approvare i vari punti calendarizzati, pensiamo al riconoscimento dei debiti fuori bilancio; torna anche la strana questione dell’autorizzazione da concedere alla Diocesi di Barletta-Trani-Bisceglie per la costruzione di una palazzina in via Vitrani, al posto della vecchia chiesa delle Buon Pastore per la creazione di una canonica con quattro appartamenti più box auto. Ricordiamo che il terreno in questione è di proprietà comunale concesso per la pubblica utilità a tale parrocchia che non ha più sede in via Vitrani, come noto.

Il rapporto fra il Sindaco e il Partito Democratico locale si fa sempre più difficile, mai idilliaco per la verità, e naturalmente con tutta la maggioranza di centro-sinistra allo sbando da tempo e che non riesce a far tornare i conti. Si dice che Cascella vorrebbe lavorare affinché Doronzo e Campese tornino in maggioranza, invece le forze politiche gradirebbero orientarsi verso i due consiglieri eletti nella lista civica del sindaco, Calabrese e Mazzarisi. «Se non si è in grado di assumersi da soli le proprie responsabilità, dovremo pensarci noi» ha detto Mennea, anche se, è chiaro che tale svuotamento della macchina amministrativa con un conseguente rallentamento della funzionalità tecnica e politica ai danni della città, è dovuta non solo al Primo cittadino, che non può essere assunto a capro espiatorio, ma all’intera classe dirigente politica barlettana, consiglieri comunali e assessori, che non riescono a compiere gli atti conseguenti alle loro parole. Ma non da oggi, da quasi tre anni.

Per la questione referendaria, il Partito Democratico continua a non apparire con le proprie rappresentanze istituzionali locali, eccetto la consigliera Damato, probabilmente anche per non esporsi in seguito alla scelta del Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, di sostenere il No, contrariamente alle scelte di partito, perché come ha detto Mennea in quella stessa intervista: «I politici locali quando vanno a Roma diventano improvvisamente renziani, quando vanno a Bari diventano tutti emiliani». Insomma, la confusione politica supera i confini cittadini, facendo attendere probabilmente il risultato del referendum per ritentare una nuova ricomposizione, su cui tuttavia non poniamo grandi speranze.