A cura di Lucia Pepe

 

Mollare tutto, fare le valigie, prendere un aereo senza biglietto di ritorno e cambiare vita dall’altra parte del mondo. E’ la storia di due barlettani, Mariangela e Ignazio, che nel luglio del 2015 si sono trasferiti a Uluwatu, una piccola località marina a sud di Bali, in Indonesia, dando vita ad una piccola attività: un bed and breakfast che ospita tutto l’anno turisti e viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo. Prima di arrivare a quel luglio di un anno e mezzo fa, bisogna fare un passo indietro per capire cosa ha spinto Mariangela e Ignazio, 35 anni lei e 36 lui, a dar vita al “2 Angels- Homestay” (questo il nome del b&b barlettano sulle spiagge dell’Indonesia).

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Come tanti ragazzi del nostro sud, i due concittadini sono andati via di casa per coltivare la speranza di poter dare solide basi economiche al loro futuro: per Ignazio Roma e poi Milano, dove lavora come tecnico hardware, per Mariangela  prima una laurea in economia del turismo in Italia e poi Dublino per migliorare l’inglese. In Irlanda i due si rincontrano per poi trasferirsi a Milano dove rimangono per 7 anni. Poi, nel 2013, una vacanza a Bali, “l’isola degli dei”: lagune, coralli, tramonti sul mare, giungle e vulcani in un paradiso esotico incontaminato al di là delle incantevoli spiagge per turisti. L’Indonesia e l’isola di Bali regalano in particolare un dono difficilmente immaginabile per un lavoratore occidentale: la lentezza. Facile dunque pensare al trauma del ritorno a casa a Milano dove Ignazio e Mariangela hanno continuato a vivere e lavorare ancora per due anni. La testa, però, non poteva non ritornare all’Oceano Pacifico: «Ci siamo innamorati dell’isola e abbiamo cominciato a pensare a come fare per poterci tornare e rimanere-raccontano Mariangela e Ignazio alle testate italiane che gli chiedono della loro scelta di vita- Abbiamo riflettuto 2 anni su questo grande cambiamento: era un salto nel buio e ci consideravamo “grandi” per poter ricominciare (senza contare il rischio di perdere tutto quello che eravamo riusciti a costruire) ma il desiderio di cambiamento è stato più grande. Eravamo stufi dei nostri lavori, del non avere tempo per noi. La mia occupazione, account manager in una piccola azienda di trade marketing, era molto stressante e sono stata sul punto di mollarlo più volte. La frenesia della vita milanese divisa tra metropolitana e ufficio, non ci lasciava tempo per noi: la nostra vita era relegata al weekend ma, il più delle volte, eravamo troppo stanchi o apatici per organizzare qualcosa. Poi è arrivata la svolta. Una sera di novembre di 2 anni fa siamo rincasati entrambi in ritardo, stanchi e infelici. Ci siamo guardati e abbiamo detto: basta pensare, facciamolo! Abbiamo inviato disdetta per l’affitto e cominciato a pianificare il trasferimento. Durante la nostra vacanza avevamo conosciuto un balinese che ci aveva proposto di prendere in affitto il suo terreno e di costruirci un B&B. Ecco: è quello che abbiamo fatto». Il sogno costa fatica ma diventa realtà: nel 2015 la coppia si trasferisce  a Uluwatu, punta estrema della penisola indonesiana di Bukit e meta fin dagli anni ’70 dei surfisti più spericolati in circolazione, non lontana dal tempio buddista di Pura Luhur, uno dei più suggestivi  dell’arcipelago indonesiano.

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Certo, i chilometri che separano Bali dalla Città della Disfida sono tanti ma non spaventano: «La scelta di lasciare Barletta è legata principalmente alla nostra voglia di esplorare, metterci in discussione lontani dalla nostra zona di comfort e affrontare nuove sfide – ci racconta Mariangela –  e per il momento non prevediamo un ritorno in pianta stabile in Italia (siamo appena arrivati qui) ma il futuro è imprevedibile, chissà!» Difficile però vivere senza la cucina italiana: «Cosa ci manca di Barletta? Oltre agli affetti-continua Mariangela- ovviamente il cibo: le prelibatezze locali tipo panzerotti, latticini, salsiccia di cavallo, difficilmente reperibili a Milano figuriamoci qui in Indonesia! Riusciamo a sopperire in parte a questa mancanza preparando la focaccia e alcuni primi piatti. Comunque, la cucina indonesiana è molto saporita e variegata! Abbiamo anche imparato a preparare alcuni piatti locali». Un pizzico di cucina italiana non manca neanche nell’accoglienza degli ospiti provenienti da tutto il mondo: «la colazione che offriamo ai nostri ospiti è quella continentale: abbiamo quindi uova, frutta, biscotti e marmellata. Il tocco italiano è dato dal caffè preparato con la moka! Comunque nel prossimo futuro abbiamo intenzione di proporre agli ospiti un menù serale con piatti italiani».

E come ogni avventura che si rispetti, non poteva non esserci una colonna sonora ad accompagnare le giornate di aria, mare e lentezza, lì dove l’inverno non arriva mai: «Avendo molto tempo per noi è vivendo prevalentemente all’aperto ascoltiamo molta musica durante il giorno. Va molto a periodi ma la nostra soundtrack comprende i Led Zeppelin, sempre, ogni giorno, almeno una canzone».