Un consiglio comunale per pochi intimi (PD presente con soli 5 consiglieri su 9, ovvero Caracciolo, Ruta, Rosa Cascella e Giuliana Damato oltre ovviamente alla presidente del consiglio comunale Carmela Peschechera) un consiglio comunale riunito in seconda convocazione dopo il rinvio di ieri per mancanza del numero legale che vede la maggioranza riuscire a portare a casa l’approvazione degli 8 punti all’ordine del giorno ma che la vede riuscirci con numeri risicati e con le opposizioni che in segno di protesta hanno abbandonato l’aula ad inizio seduta.

Questo è il quadro generale della seduta della massima assise cittadina andata in scena ieri nell’aula della Sala Consiliare, una seduta molto soft, con toni accesi soltanto in avvio (con la consueta ora di ritardo) quando le opposizioni, dai socialisti ai consiglieri di Sinistra Unita Doronzo e Campese passando per Dario Damiani ed il centro-destra hanno contestato in maniera veemente alla presidenza del consiglio il malcostume ormai comune di arrivare alla seconda convocazione parlando anche di chiara strategia politica volta ad ottenere l’approvazione dei provvedimenti  spesso importanti come nel caso odierno, con numeri meno corposi rispetto alla prima convocazione.

In seguito a queste precisazioni le opposizioni hanno abbandonato l’aula (Campese e Doronzo si sono allontanati dopo essersi espressi favorevolmente all’approvazione del punto 1, relativo alla fornitura di libri di testo per scolaresche di primo e secondo grado) e praticamente senza discussioni si è proceduto all’approvazione di tutti i punti all’ordine del giorno (diverse variazioni di bilancio tra cui il progetto definitivo di “Casa De Nittis”) fino al punto 6, ovvero la variazione dello statuto Bar.sa da adeguare al nuovo testo unico in materia di società a partecipazione pubblica (decreto legislativo 175 del 19 agosto 2016), approvato anch’esso in maniera relativamente agevole con 15 voti favorevoli  dopo alcune richieste di chiarimento e qualche perplessità espressa da parte dei consiglieri Dicataldo, Dipaola, Giuliana Damato, Ruta e Grimaldi circa la mancata adeguata discussione del nuovo testo nelle varie commissioni. Da sottolineare però che l’ esecutività immediata del provvedimento è stata garantita dai voti favorevoli dei consiglieri del Gruppo Misto Alfarano, Piazzolla, Dicorato, Mazzarisi e Losappio che in occasione della votazione nel merito del provvedimento si erano astenuti e senza dei quali il nuovo statuto, da adottare obbligatoriamente entro il 31 dicembre 2016 non sarebbe dunque passato (per l’immediata esecutività sono richiesti i voti favorevoli di almeno 17 consiglieri).

La stessa modalità di approvazione è toccata alle linee di indirizzo per il contenimento delle spese di funzionamento della Società in House del Comune di Barletta per il triennio 2016-2018 che ha preceduto la rapida approvazione dell’ultimo punto all’ordine del giorno (Avviso pubblico PRO.V.I.A.D. Regionale 670 e 671 del 02/12/2016) dopo del quale il consiglio si è concluso non senza però l’intervento del consigliere Alfarano, volto a sottolineare la linea di responsabilità del Gruppo Misto, senza del quale gli importanti provvedimenti odierni non sarebbero stati approvati. Finisce così, con la solita precarietà e le solite maggioranze variabili il 2016 della politica barlettana.