A cura di Tommaso Francavilla

«Il Parco dell’Umanità è il fiore all’occhiello di questa amministrazione». L’affermazione è la classica frase  propagandistica.  Da un assessore comunale ci aspetteremmo maggiore sincerità per un’opera pubblica  da completare, dove il verde è spelacchiato ed avrà costi alti di manutenzione, il cemento imperversa, i pannelli fotovoltaici non funzionano, l’illuminazione è cimiteriale. Insomma, una miseria progettuale, che sforerà i costi di 4 milioni di euro e diverrà un buco nero dove confluiranno soldi pubblici. Per trovare un’ analogia, ricordiamo che qualche anno fa l’allora sindaco Nicola Maffei affermava che l’Orto Botanico era il fiore all’occhiello della sua amministrazione, poi sappiamo tutti che l’Orto è divenuto una Discarica Botanica, su cui tutta la classe  politica locale ha preferito tacere.

Tralasciando il costoso fiore all’occhiello dell’assessore Azzurra Pelle e del sindaco Pasquale Cascella, che lo dichiara trionfante alla RAI, spostiamoci nelle vicinanze. Dopo una normale pioggia, la periferia di Wannà City (Barletta) diviene un inferno di buchi nell’asfalto, laddove questo sia presente; non tutti sono tanto fortunati da avere le strade asfaltate,  però c’è la fibra ottica, di cui l’assessore Pelle pare diventato testimonial appassionato, strombazzando come fosse una novità che catapulterà Barletta nel terzo millennio. In realtà, nelle zone della 167 interessate dalla fibra ottica, le compagnie telefoniche non hanno interrato e installato cavi telefonici e relative centraline, per cui, una azienda privata ha vinto un appalto per installare la fibra ottica, che avrà un regolare costo di attivazione per gli utenti e sostituirà la mancanza dei cavi telefonici tradizionali.

 

Nuovi quartieri,  ma già decadenti e rattoppati. Forse gli assessori  Pelle e Dimatteo dovrebbero farsi un giretto dove sono state scattate le foto: qui l’asfalto manca, ci sono solo sentieri e i lavori sono ancora in corso per gli oneri di urbanizzazione,  ma gli abitanti possono lavarsi con la fibra ottica.  Camminando, troviamo una altro manufatto di cui si tace: il nuovo liceo classico, i lavori di costruzione sono interrotti, precisiamo che anche per questo “edificio” l’impresa edile è la solita famosa impresa edile barese, il cui rampollo fa anche parte dello studio di architetti che ha progettato il Parco Disumano. Intorno al liceo, palazzi senza asfalto, fango e fossi, ma il Comune vi consiglia la fibra ottica: cos’altro volete, sudditi?