«Un’occasione persa. La delibera di iniziativa popolare per il monitoraggio ambientale legato alle aziende insalubri, dopo un lungo percorso ad ostacoli e grazie alle pressioni dei cittadini e associazioni a tutela della salute, è stata approvata con grande ritardo il 29 novembre scorso».  Torna sul tema del monitoraggio ambientale il gruppo Attivisti 5 stelle Barletta. «La sua mancata discussione e votazione nel consiglio comunale del 18 marzo 2016-si legge nella nota a firma di Savio Chiariello, Giacomo DiTrizio e gli altri componenti del gruppo- non ha consentito allo stesso sindaco Cascella di proporne con forza e piena legittimazione, i dettagliati contenuti al Tavolo di coordinamento della “Cabina di regia Qualità dell’Aria area Bat e Foggia” tenutosi il 26 settembre. Due giorni dopo, infatti, la Sezione Ciclo Rifiuti e Bonifiche della regione Puglia ha avuto l’incarico di formulare una proposta integrativa del Protocollo d’Intesa sul monitoraggio sottoscritto precedentemente dal Comune (fine 2015) considerando l’apporto di ulteriori 500.000 euro stanziati con legge regionale nell’agosto 2016. In questa proposta non hanno quindi trovato spazio le richieste previste nella delibera popolare e la responsabilità è ascrivibile alla maggioranza a sostegno di Cascella, che tentò addirittura di sabotarla svuotandola di contenuti».

Ma una domanda «al Sindaco e all’intera Giunta Comunale è d’obbligo: all’indomani dell’approvazione della delibera popolare (29 novembre), è stato inviato subito il testo alla Sezione Ciclo Rifiuti e Bonifica per chiederne un’eventuale integrazione nella proposta in elaborazione? Perchè poi, la Giunta Regionale ha deliberato lo schema di convenzione il 21 dicembre mentre ci risulta che la copia della delibera sia stata inviata solo il 20 gennaio, il giorno successivo all’approvazione dello stesso schema di convenzione da parte della Giunta Comunale. Di fatto quindi- prosegue la nota stampa- ci siamo ritrovati con uno schema difficilmente suscettibile di variazioni significative che è stato definitivamente sottoscritto tra Comune e Regione il 24 gennaio. In questa nuova convenzione, incentrata quasi totalmente sul monitoraggio ulteriore della falda acquifera, mancano infatti molte delle richieste contenute nella delibera popolare. Ma non tutto è perduto, perché anche se in modo generico, si fa riferimento ad indagini sul suolo e sottosuolo».

Nel mirino dei riflettori c’è i cronoprogramma di interventi: «Il Comune dovrebbe aver ricevuto il 7 febbraio, un primo acconto di 30.000 euro ed entro trenta giorni da quella data deve elaborare una proposta operativa di dettaglio su base annuale: chiediamo che in questa proposta sia espressamente previsto il rilevamento di diossine, furani, PCB e metalli pesanti come Mercurio, Tallio, Stagno, Nichel, Alluminio. Sollecitiamo inoltre il Sindaco, che è a capo della cabina di regia di tutte le attività da porre in essere per il monitoraggio, a chiedere espressamente una modifica della convenzione che possa ricomprendere quanti più punti possibili previsti dalla delibera popolare, in modo da usufruire dei finanziamenti regionali. Per tutti gli altri punti, chiediamo infine che vengano stanziate le opportune somme nel bilancio di previsione da approvare entro il prossimo 31 marzo».