«Difendere il nostro comparto invece di continuare ad opprimerlo. Chiediamo che si assumano le loro responsabilità, dandoci supporto». Questo il senso del sit-in di protesta svoltosi nella mattinata di ieri davanti alla sede degli uffici comunali SUAP, dell’ex Banca d’Italia. Le richieste fondamentali riguardavano il rilascio immediato delle autorizzazioni di occupazione del suolo pubblico, dunque la questione di cui si discute ormai da mesi in città, riguardante i cosiddetti dehors dei locali soprattutto nel centro storico per cui non è stato ancora modificato il regolamento dell’occupazione temporanea di suolo pubblico, quando ormai siamo nella bella stagione che corrisponde anche a quella del loro maggiore utilizzo. Molti sono stati gli incontri in questo periodo fra le associazioni di categoria e gli assessori competenti, Gammarota alle Attività Produttive e Lasala alla Polizia municipale, Commissioni consiliari preposte. «Barletta sta morendo – ha detto Paolo Salerno, presidente dell’APE – e noi non ce la facciamo più a sopportare questa situazione di stallo. Manca una politica del turismo, una politica dell’accoglienza da parte dell’Amministrazione». 17776673_10211056639545331_358841267_oUna questione quella legata ai dehors che rappresenta soltanto la punta dell’iceberg per una categoria che si è detta perseguitata da continui controlli da parte dei vigili, verbali e divieti; una categoria che rappresenta una delle poche realtà floride dal punto di vista economico e lavorativo per i giovani e che contribuisce nettamente a risollevare le sorti del centro storico di Barletta. Le altre questioni poste sul tema riguardano la possibilità di distribuire bevande con banconi all’esterno dei locali, tema anche questo inserito nel Regolamento, e il limite orario consentito per la diffusione della musica all’esterno.

17776826_10211056645105470_1605426940_oArgomenti su cui non può essere sufficiente ascoltare solo una parte in causa. Anche per questo, è sceso da Palazzo di città il Primo cittadino, Pasquale Cascella, invitando a riflettere sulla convergenza d’intenti tra le pur chiare, funzioni socio-economiche degli esercenti nel centro storico, e quelle, altrettanto valide, dei residenti che spesso hanno fatto valere le proprie rimostranze. Due diritti fondamentali messi a confronto: «Non può essere pregiudicata da interessi particolari – ha detto Cascella – che alterano spazi urbani di richiamo, con il rischio di compromettere rapporti civili che non possono essere considerati estranei allo sviluppo di una risorsa economica». Per quanto riguarda le autorizzazioni per i dehors, il ritardo sarebbe dovuto alla Soprintendenza che ha sollevato le problematiche all’origine della questione; ora, il Consiglio comunale dovrà assumersi le proprie responsabilità, deliberando a favore della soluzione regolamentare migliore, non solo per gli esercenti, non solo per i residenti che preferiscono la tranquillità e il godimento pieno degli spazi urbani. Comunque su 46 istanze di rinnovo delle autorizzazioni, 40 sono state già definite con il rilascio del relativo titolo, e, bisogna ricordarlo come un ulteriore elemento di riflessione, sono state già presentate 21 domande di autorizzazioni in più rispetto a quelle dello scorso anno. Certo è che il tempo stringe, siamo ormai alle porte delle feste pasquali. Bisogna subito che il Consiglio comunale aggiorni il Regolamento, magari chiedendo deroga alle decisioni della Soprintendenza, risolvendo la questione in un modo o nell’altro. Ma già immaginiamo che ci saranno comunque degli scontenti.foto (3)