“Savana Snow” è il titolo del nuovo pezzo del barlettano Ruggiero Filannino, classe 1996, che inaugura un nuovo progetto per il giovane artista.
Da una formazione musicale di tipo classico, Ruggiero ha iniziato ad interessarsi ad altri generi, fino a fare della musica un lavoro, oltre che una passione. Quando nel 2015 si iscrive al triennio accademico di Musica Elettronica presso il Conservatorio N.Piccinni di Bari, aveva iniziato a sperimentare questo genere già nel 2012.
«Ho potuto ottenere varie esperienze sia compositive che esecutive.- ha dichiarato nel corso di un’intervista per la nostra testataAlcuni Club mi hanno dato la possibilità di poter esprimere il mio genere musicale e le mie tecniche operanti sul mixer e strumentazione varia. Ma prima ancora ho intrapreso la strada del Dj per divertimento, suonando a qualche festa privata con vari amici».
Riguardo la nascita del suo nuovo progetto, ci spiega che è stata casuale: « Mi stavo esercitando nel mio studio, e durante 5 minuti di pausa ho cominciato a divertirmi con il mio Mac, senza ispirazione o scopi precisi. Sono venute fuori le prime registrazioni, ed i miei amici mi hanno spinto a terminare il pezzo. Questo rappresentava una sfida per me, una totale novità. Ho infatti fuso innovazione e sperimentazione. Io penso che sia fondamentale rinnovarsi continuamente, sperimentando senza sedimentarsi su un singolo genere. Credo anche che nessun musicista sappia con certezza qual è il suo genere, e nonostante io ami la techno, con “Savana’s Snow” ho capito di poter fare tanto altro e di potermi dedicare a un genere, il chill, che non credevo potesse appartenermi». Il titolo della canzone, che significa “la neve della savana”, rimanda a qualcosa che non esiste e non potrà esistere mai. Il titolo apparentemente insensato rappresenta proprio questa sua svolta radicale.
Una svolta che magari non appare chiara a tutti, se non si conoscono i due generi musicali. Per questo Ruggiero ha spiegato: «Dalla techno al chill cambia tutto, c’è una differenza enorme. La techno è un genere musicale nato a Detroit ed estesosi fino a Berlino, il tutto agli inizi degli anni Ottanta. é un genere più sintetico, con un ritmo stabile o variante a seconda delle preferenze e con aggiunta di vari strumenti percussivi. Per chill o Chillout invece , più che un genere musicale si intende un contesto musicale che include la musica di artisti ispirati a stili quali l’ambient, la trance ecc. Stile emerso durante gli ultimi anni ottanta a Londra, come musica per le chill-out rooms o camere per permettersi del relax, frequentate dopo i rave party da chi voleva riprendersi da “eccessi” di vario genere».
«Per quanto riguarda l’ispirazione nei miei lavori,- ha continuato – posso dire che non ho una musa ispiratrice ma semplicemente mi baso sulle mie emozioni, su come mi sento in quel momento e sul luogo in cui mi trovo. Di solito sono più produttivo quando mi trovo nel mio studio. Ma la mia location preferita, sono i sottoboschi di Castel del Monte».
Riguardo i suoi progetti futuri, il giovane musicista ha le idee ben chiare: « Molti dj famosi mi hanno fatto i complimenti e ho avuto un buon riscontro. Il cambiamento di genere è stato un bell’esperimento, ma dal vivo le mie esibizioni continueranno ad essere techno. La possibilità di fare cose diverse contemporaneamente è un ottimo spunto che non voglio affatto precludermi. Infatti sono alla ricerca di situazioni e di stimoli nuovi, e a dirla tutta, sono rimasto un po’ insoddisfatto per quanto riguarda l’organizzazione delle serate Barlettane .Qui si dà troppa importanza a dj che assicurano pubblico e vendite. C’è poco spazio. È un peccato poiché ci sono tanti che meriterebbero di poter esprimere il loro pensiero musicale, magari con qualche innovazione. Per quanto riguarda la composizione, a breve verrà pubblicata una mia nuova traccia Chill che si intitola “Ipse Dixit”. Il tutto è ancora work in progress, ma ho già pubblicato qualche secondo di traccia sui social, proprio per svelare qualcosa che ci sarà nel prossimo disco».