Rifiuti al Braccio, foto di Ruggiero Di Benedetto

La storia della città di Barletta continua a subire distratti maltrattamenti, come una donna priva di dignità. Ancora una volta la segnalazione del degrado cittadino parte da un barlettano, Ruggiero Di Benedetto, che in una serie di scatti effettuati al Braccio, ha immortalato nella scorsa giornata in cui si celebrava la Festa della Repubblica, l’immagine dell’incoscienza cittadina. Bottiglie abbandonate tra i massi, plastica, vetro, lattine, resti di cibo e rifiuti di ogni genere si annidano infatti tra i massi imponenti che costituiscono il Braccio di Barletta.

Osservando le immagini, ancora una volta si ha la dimostrazione di quanto possa essere distratto l’essere umano nella cura dei suoi ambienti e nel riguardo della propria città. In questi giorni in cui si discute fortemente il tema del bivacco in siti storici, sulle scalinate a ridosso di importanti monumenti italiani, anche Barletta resta al passo, con una nota di disamore e inciviltà. Il divieto del bivacco in siti storici ha infatti alla base la volontà di tutelare e proteggere la storia plurimillenaria che l’Italia ha la fortuna di conservare tra le sue antiche braccia.

Tra i tanti siti barlettani, Il Braccio, pezzo di storia di una città affacciata sul mare, conserva ancora sulle sue resistenti pietre, qualche disincantato residuo di antiche tradizioni. Il trabucco, con la pesca ritmata dai suoni, gli scogli dai quali nella prima metà del Novecento i ragazzini barlettani misuravano il proprio coraggio, fanno di quel lembo di terra proteso nel mare uno dei luoghi più antichi della città, fortemente radicato alla storia e al folclore. Ma tanto non basta a farne un luogo degno di rispetto ed è così che nel corso del tempo si sono accumulati tra le pietre aguzze e, in queste prime giornate di sole, già riarse dal calore, rifiuti e resti di un amore che non nasce, di un rispetto distratto ed egoista, di sentimenti traditi ed incoscienza civica.