Riguardo la problematica riguardante i giardini di Via Vanvitelli interviene la consigliera Grazia Desario: «In risposta alla mia interrogazione del 20 maggio 2017, nella seduta del Consiglio Comunale, il Dirigente dell’Ufficio Urbanistico l’architetto Vito Laricchiuta e il suo funzionario nominato R.U.P. ing. Tommaso Todisco, buttano giù la maschera.
Dimenticando che il principio sacrosanto della Pubblica Amministrazione è la continuità degli atti amministrativi, salvo variazioni motivate, dichiarano in Consiglio Comunale che gli anni trascorsi per risolvere la vicenda dei giardini di via Vanvitelli non valgono nulla e che tutte le corrispondenze intercorse tra il Soggetto Attuatore, compreso il direttore dei lavori, e l’Ufficio Urbanistico sono carta straccia. Praticamente, come si dice in gergo: abbiamo scherzato.
Non una giustificazione! Confermano, nella risposta alla mia interrogazione, che esistono tutti gli atti da me richiesti, ma che per loro non hanno nessuna importanza. Tutte le dichiarazioni dei precedenti dirigenti sono sciocchezze, sono dichiarazioni farlocche, di nessuna importanza, quindi da non prendere in considerazione.
Ha solo importanza quello che si dichiara dal 31 maggio u.s. in poi. Che l’unico “ sapere” è in loro possesso, disconoscendo totalmente anche gli atti a loro inviati in questi anni. Meglio, l’unica verità assoluta è quella del direttore dei lavori che disconosce e mette in nullo ben 5 anni di dichiarazioni e di computi metrici da lui consegnati e con importi sempre diversi.
Ovviamente, il Duo Laricchiuta-Todisco, non si perizia di giustificare la propria posizione, né di rifiutare un importo dei lavori presentato dal direttore dei lavori della Società Abitare superiore di ben € 57.450,69 di quello loro autorizzato , così come ha fatto il precedente dirigente ing. Gianrodolfo Dibari che ha rinviato per solo 1.000 euro, a cui successivamente il direttore dei lavori si è prontamente adeguato.
Il Duo arriva, persino, a chiedere un collaudo tecnico amministrativo senza i documenti necessari affinché questo possa essere redatto. Probabilmente sono all’oscuro di come si collaudi una Opera Pubblica. Inoltre, dopo il netto rifiuto dell’ing. Rosario Palmitessa di collaudare un’opera senza i documenti ed i riscontri necessari e di legge, apprendo nella relazione scritta di risposta, consegnatami il giorno successivo al Consiglio Comunale, della rimozione del Collaudatore!
Troppe ombre gravano su questa vicenda. E’ bene che i cittadini sappiano chi sono i responsabili di questo stallo e dei disagi che stanno provocando agli abitanti della zona facendoli vivere tra le erbacce e la sporcizia.
Nella mia risposta ho chiesto che venga nominato un tecnico esterno all’Ufficio che faccia le opportune verifiche di quanto realizzato, proprio a causa delle continue variazioni dei computi metrici da parte del direttore dei lavori, che destano sospetti per la loro “volubilità”.
In assenza di quanto richiesto, provvederò a presentare un esposto denuncia alle autorità giurisdizionali, affinché nomini un Consulente Tecnico d’Ufficio che faccia chiarezza sui lavori eseguiti, e di conseguenza che vengano, eventualmente ed ove lo si ritenga opportuno, perseguiti i responsabili di questo scempio.»