«Tredici Febbraio, una data evocativa per la nostra barlettanità e, perché no, per il nostro essere pugliesi e italiani – questa la riflessione del barlettano Ruggiero Crudele – Ricorre infatti l’anniversario della Disfida di Barletta (1513), celebrata da Massimo D’Azeglio con il suo Ettore Fieramosca a esaltarne lo spirito risorgimentale unitario e l’italianità. Si corre il rischio, invece, che nella nostra regione quella data sia dedicata ad altra celebrazione, alla “giornata della memoria per le vittime meridionali del processo di unificazione italiana”, in un mescolarsi di sentimenti revisionistici e antiunitari. È successo infatti che il 4 luglio scorso il Consiglio Regionale Pugliese abbia approvato, quasi all’unanimità, una mozione, proposta dai 5 Stelle e condivisa dal governatore Michele Emiliano, che chiede di commemorare le vittime meridionali dei “piemontesi” proprio nella giornata del 13 febbraio, in cui ricorre la conquista di Gaeta e la capitolazione dei Borbone ad opera dell’esercito piemontese (1861).

Ora, è pur vero che sono storicamente accertati episodi di violenza contro le popolazioni meridionali durante la campagna risorgimentale, episodi da condannare senza alcun dubbio e alle cui vittime innocenti va la nostra massima referenza e la nostra memoria, ma è indubbio che un eccesso di enfasi e celebrazioni porterebbe a un’acritica visione distorta del processo unitario e darebbe risalto a quella teoria errata, e mai completamente abbandonata, di un Mezzogiorno libero e prosperoso nel Regno borbonico e impoverito invece dal processo unitario risorgimentale. Il passo verso una rivalsa neoborbonica, venata dello spirito sovranista dei tempi che corrono e da un sentimento antiunitario, potrebbe essere breve, sollecitato da celebrazioni improprie e posticce. Tant’è che la professoressa Lea Durante dell’Università di Bari ha promosso una petizione on-line sulla piattaforma change.org, chiedendo al presidente Michele Emiliano di non dare corso all’iniziativa, di non finanziare alcun momento pubblico di celebrazione, di non coinvolgere a nessun titolo le scuole. Petizione che mi sento di sottoscrivere in pieno, estendendo l’invito ai nostri concittadini, perché il Tredici Febbraio resti il giorno della Disfida di Barletta, prima manifestazione di italianità a preannunciare il Risorgimento per l’affrancamento dalla dominazione straniera e l’Indipendenza e l’Unità d’Italia».