Non è piacevole non avere una risposta da dare ad un turista che per strada ti chiede informazioni su come poter prendere in affitto una bicicletta a Barletta. Probabilmente ci saranno delle attività, non molte, private che svolgono tale funzione; ma il pensiero di non avere delle iniziative, o perlomeno delle progettualità, riguardanti la cosiddetta mobilità alternativa almeno nel centro cittadino, non è certo incoraggiante per chi crede e spera nella tanto decantata “vocazione turistica” della città.

È chiaro che la messa a sistema di un uso abitudinario della bicicletta agevolerebbe, e non di poco, sia la caotica mobilità con le automobili a beneficio di stress e sicurezza per conducenti e non, sia la qualità dell’aria, visti anche i dati allarmanti che attribuiscono una buona parte dell’inquinamento ambientale all’eccessivo traffico in determinate zone cittadine. Tutti ricordiamo il tentativo, andato male, che l’Amministrazione comunale di allora formulò con il famoso “Bike sharing” nel 2011: fallito a causa dell’inciviltà di pochi concittadini che non disdegnarono di applicare atti vandalici alle quattro stazioni di sosta previste, rubando o danneggiando gravemente i mezzi ciclistici messi a disposizione. In breve tempo si concluse un’ipotesi di sogno barlettano, progettualità che in molte altre città costiere, e non solo, funziona alla perfezione. Dopo, visto l’ingente danno economico e che probabilmente gli atti vandalici si sarebbero ripetuti, non si è più dato seguito ad iniziative perlomeno simili, neanche prevedendo di adottare dei sistemi di sicurezza idonei. Tutt’oggi il sistema pubblico comunale non è in grado di fornire una progettualità concreta per supplire a tale carenza, sicuramente causata dall’ignoranza e dalla mancata cultura turistica dei cittadini, bisognerà pensarci. Intanto, sono state realizzate alcune attività simili da privati, in ispecie alcuni b&b, hanno provveduto alle esigenze dei propri clienti, sottolineando che la richiesta soprattutto da parte di visitatori, oltre che di cittadini stessi, esiste e non è da sottovalutare. Arrendersi ascrivendo all’incapacità culturale di molti barlettani che preferiscono andare dietro l’angolo di casa con la macchina, magari parcheggiando in doppia fila o davanti alle rampe per disabili, piuttosto che utilizzare pratiche certamente più salutari e rispettose, crea solo un immobilismo incapace di guardare alle altre realtà cittadine d’Italia e d’Europa.

Da annoverare tra le buone pratiche vi è senza dubbio l’iniziativa di alcuni commercianti del centro, riuniti nel gruppo “Strade dello shopping, intrapresa da metà luglio scorso, di offrire gratuitamente delle biciclette messe a disposizione per i clienti, quindi anche turisti, che ne avessero fatto richiesta. L’iniziativa, come ci ha sottolineato l’organizzazione, non ha avuto alcun sostegno da parte delle istituzioni comunali, neanche agevolando una loro richiesta di attrezzare gli spazi cittadini con rastrelliere per rendere possibile l’uso di questo mezzo. In effetti, l’apporto deve essere anche di questo genere per instillare l’abitudine all’uso della bicicletta in una città che gode di un clima mite quasi per tutto l’anno, non offre distanze enormi e incolmabili anche per ciclisti non esperti. Ad oggi però non ci sono state richieste per questo tipo di iniziativa, che tuttavia i commercianti sono caparbi nel rilanciare aspettandosi l’apertura da parte dell’Amministrazione. Sia chiara la necessità di valutare positivamente le iniziative che verranno intraprese in questo senso, perché appare chiaro che la mobilità alternativa è un’esigenza, una via di richiamo turistico e di sviluppo.