La realizzazione del castello svevo di Barletta in 3D si inserisce nella serie di iniziative messe in atto per la celebrazione della Disfida di Barletta che sta prendendo vita in questi giorni in città con diversi eventi, degustazioni a tema e molto altro. Un omaggio ad una delle opere che si caratterizza come simbolo della città, un monumento fatto di storicità e mistero, di bellezza ed incanto riprodotto in tre dimensioni da Andrea Antonio Fioravante nella sua azienda ZYX 3D. Abbiamo voluto che fosse proprio il suo ideatore e creatore a raccontarci la genesi di quest’opera che ci auguriamo possa essere inserita in una lunga serie di riproduzioni in 3D dei monumenti e del patrimonio storico della città di Barletta, con applicazioni sociali e storiche al tempo stesso.

Come ti è venuta in mente l’idea di elaborare il castello di Barletta in 3D per omaggiare le celebrazioni della Disfida?                       

«L’idea nasce già dallo scorso anno, con la mia intenzione di promuovere la digitalizzazione dei beni culturali del nostro territorio, un’idea che non nasce da me ma che stanno attuando già in tutta Italia. Lo scorso anno mi venne l’idea di scansionare il busto di Federico II di Svevia per replicarlo in 3D, un progetto che poi non è più potuto andare in porto. Visto che quest’anno c’è stato fermento sulla questione della Disfida di Barletta, ho deciso di ritagliarmi un pomeriggio di tempo dalla mia attività, per ridisegnare il castello in 3D e stamparlo. A me farebbe piacere far diventare questo castello un vero e proprio souvenir da vendere ai turisti che passano in città. Per me è impensabile non avere un archivio digitale di tutti i nostri beni culturali, da poter utilizzare in ambito di restauro e conservazione o per creare musei tattili per i non vedenti, con riproduzioni in scala, oltre che per una possibile ricostruzione del manufatto artistico se si dovessero verificare danni per qualsiasi motivo».

È stato semplice sviluppare il tuo progetto?                    

«Realizzare il progetto è stato abbastanza semplice, io mi occupo di disegno e stampa 3D da più di dieci anni e per quanto riguarda il castello di Barletta non c’è stata una scansione tridimensionale e poi la restituzione in un file 3D. Sono invece partito dall’immagine della pianta del castello ed ho sviluppato il file tridimensionale. Ho sviluppato il progetto in maniera semplice riproducendo solo i maggiori dettagli che a colpo d’occhio lasciano intendere che si tratta del castello di Barletta, anche perché la sua forma è del tutto inconfondibile».

Parlaci della stampa 3D da cosa nasce questa tua passione e com’è diventato un lavoro?  

«La mia passione nasce dall’Università, da quando mi sono laureato in Disegno Industriale. Una facoltà che punta molto sul tecnicismo, quindi sul disegno in 3D fino alla produzione rapida. Dopo l’università ho lavorato al nord sempre nel settore per approdare ad una forte esperienza lavorativa con “Lastruttura” un’azienda che si occupa di ingegnerizzazione e innovazione nel settore dentale, in cui mi sono proprio occupato della realizzazione di strutture in 3D per l’innovazione dentale. Tornando in Puglia per seguire mia moglie ho deciso di avviare la mia attività sulla stampa e la progettazione in 3D a 360°.».

Progetti altri tributi del genere per la città di Barletta?

«Sono fortemente motivato e spero di ricevere un aiuto da chi di dovere per mettere in digitale il nostro patrimonio cittadino. Già in passato ho realizzato una scansione e riproduzione in 3D della “Madonna del Non ne secc nind”. I prossimi obiettivi saranno la riproduzione in 3D di Eraclio e del busto di Federico II e se possibile anche del busto di Annibale».