È tornato a riunirsi ieri in seduta pomeridiana, presso la sala consiliare al primo piano del Teatro “Curci”, il Consiglio Comunale per affrontare diversi punti all’ordine del giorno, di cui molti riconoscimenti di debiti fuori bilancio. Alle 17.45 è iniziato l’incontro con solo 20 presenze, partendo dalle interrogazioni e interpellanze dei consiglieri all’Amministrazione. La consigliera Campese (Sinistra Italiana) ha sottolineato la non risposta da parte del dirigente competente alle proprie osservazioni sulla possibile demolizione di Palazzo Tresca, di cui vi abbiamo dato notizia a suo tempo, tornando a specificare tutte le motivazioni che renderebbero non valida l’autorizzazione rilasciata dagli uffici comunali: rimarcata la non pubblicazione di tutti gli atti previsti dalla legge, responsabilità che ricade sulle pertinenze dirigenziali del Comune. Il Sindaco ha ribadito quanto espresso nella sua nota di richiamo l’Ufficio Tecnico affinché riveda il procedimento autorizzativo alla luce delle norme sollecitate, a tutela della cittadinanza tutta.

La relazione sul Bilancio consolidato per la gestione 2016 è stata esposta dall’assessore alle Bilancio, Vittorio Pansini; vari gli interventi dei consiglieri, soffermandosi soprattutto sulla questione della partecipata municipale, ormai completamente di proprietà comunale, cioè la Bar.s.a., oggetto del successivo punto all’ordine del giorno: è stata rassicurata la buona tenuta dei conti della società, che continua a produrre utili a beneficio anche delle casse comunali. Il consigliere Cannito (Partito Socialista) ha preannunciato l’abbandono dell’aula del suo gruppo consiliare in vista della votazione, sottolineandone il valore politico dell’atto. Ma subito è intervenuto il consigliere di maggioranza Dicataldo (Buona Politica) chiedendo, a nome di tutta la maggioranza, esplicitamente ai socialisti di restare in aula -visto che non ci erano i numeri per l’approvazione. Cannito ha accettato pur votando sfavorevolmente al provvedimento, ma di fatto mantenendo il numero legale, anche in nome di una futura collaborazione dei socialisti all’interno della coalizione di centro-sinistra per l’elezione del prossimo sindaco. Tutto il centrodestra ha abbandonato l’aula. Il provvedimento è stato così approvato. Prima di passare al terzo punto (Piano di razionalizzazione straordinario delle partecipazioni societarie ex art. 24 del D. Lgs. n. 175/2016 e ss.mm.ii), lo stesso Dicataldo ha richiesto una sospensione di 15 minuti per consentire di condividere le decisioni sulla votazione. Ma alla ripresa tutta la maggioranza era assente e quindi la seduta è stata sciolta per assenza del numero legale, ed è convocata in seduta di seconda convocazione domani pomeriggio.