Gennaro Calabrese

«Quando ho deciso di rendere la piscina comunale un oggetto di approfondimento, ho subito pensato che molti barlettani leggendo avrebbero detto: “Ma di quale piscina comunale sta parlando?”. In molti non sanno o non ricordano, infatti, che nel 2009 attraverso una delibera consiliare la giunta comunale stabilì di realizzare accanto al Paladisfida “M. Borgia” un progetto ambizioso che comprendeva una piscina coperta da 25 metri e 8 corsie, due vasche riservate alla riabilitazione motoria, ristorante e bar da 600 metri quadrati e uffici. Nel 2013 la società costruttrice venne nominata, ma l’Ufficio gare e Appalti del Comune di Barletta non stipulò nessun contratto con questa impresa, fino a che il progetto è caduto inesorabilmente nel dimenticatoio e non se n’è più parlato fino ad oggi». Così il consigliere comunale del Gruppo Misto Gennaro Calabrese introduce la nota con la quale dopo il “Puttilli” continua a sollevare le problematiche relative all’impiantistica sportiva nella città di Barletta dedicandosi questa volta al progetto della piscina comunale.

«Come avranno notato già in molto, a Barletta c’è una forte carenza di impiantistica sportiva. Avevamo uno stadio comunale, ma adesso anche quello è inagibile e di conseguenza inutilizzabile. Non è concepibile che una città di quasi centomila abitanti non abbia una piscina comunale, cosa di cui invece le città limitrofe sono dotate e in assenza d’alternative i cittadini barlettani vi si recano. Le ripercussioni sono sia economiche che sociali. Economiche perché ovviamente dei soldi che potrebbero finire nelle tasche del nostro Comune, entrano invece nelle tasche degli altri che sono provvisti di un servizio che noi non possiamo offrire ai nostri cittadini.
Sociali perché da tempi remoti è risaputo che una struttura di questo tipo sarebbe un punto di aggregazione non indifferente. Senza fare il gioco delle colpe, mi sembra però chiaro che una grossa fetta di responsabilità in tutta questa situazione sia da attribuire all’Ufficio Gare e Appalti del Comune che non ha mai dato una spinta significativa per mandare avanti il progetto.

Una spinta che non è partita neanche dal Sindaco Cascella durante il suo mandato amministrativo che sta volgendo al termine, durante il quale ormai anche l’ordinario è diventato straordinario».