Sono in atto già da diversi mesi le selezioni per accedere al grande palcoscenico della musica italiana, l’amatissimo e tanto discusso Festival di Sanremo. Non mancano nella città della Disfida gruppi e solisti talentuosi, alcuni dei quali quest’anno hanno avuto accesso alle ambitissime selezioni. Prima dell’ultima selezione avvenuta qualche giorno fa erano tre le barlettane in gara con altri artisti provenienti da tutta Italia: Grazia Dibenedetto, Cristina Pia Cascella e Cinzia Simonet.

Ha passato le ultime audizioni la giovane Cristina Pia Cascella, già nota come artista per la raffinata qualità musicale e al tempo stesso per la gestione a 360° di ogni contenuto legato alla pubblicazione di un brano, dalle grafiche ai video, sino ad arrivare alla musica vera e propria. Dei 145 ammessi alla fase finale saranno soltanto 2 i fortunati ad accedere al palco dell’Ariston nella sezione Nuove Proposte, a noi non resta che tifare anche in quest’occasione per la città di Barletta.

Coloro che parteciperanno a Sanremo giovani hanno un’età compresa tra i 16 ed i 36 anni e non hanno mai preso parte alle precedenti edizioni del Festival. Per partecipare alle selezioni la condizione necessaria era che i cantanti fossero già presenti sul mercato musicale con almeno due brani singoli, tramite casa discografica o attraverso una produzione propria.

Per l’occasione abbiamo voluto che la cantautrice barlettana Grazia Dibenedetto, in arte Grace, autrice di un progetto al femminile intitolato Grace Donna  3.0, che ha già preso parte per ben due volte alle selezioni in Area Sanremo, ci raccontasse le sue emozioni in merito all’ultima esperienza alle selezioni per Sanremo.

«Sanremo certamente è forse rimasta l’unica realtà in Italia, se parliamo di pop italiano, in cui un cantante ma soprattutto un cantautore può mettersi in gioco e confrontarsi con altri suoi colleghi ma soprattutto con “addetti ai lavori” come produttori, autori e discografici. –ha dichiarato la cantautrice barlettana Grace– In quei quattro giorni di Area Sanremo (anni fa si chiamava Accademia di Sanremo) tantissimi giovani provenienti da tutta Italia possono vivere concretamente un confronto costante e diretto con chi oggi vive di musica e ha fatto la storia della musica italiana. Quest’anno una novità: Area Sanremo Tour e cioè un tour in tutta Italia che da una realtà regionale arriva a Sanremo unendo tutti i finalisti regionali per la semifinale da cui verranno fuori i finalisti e infine i due che, selezionati dalla commissione Rai (che quest’anno vede la presenza del grandissimo Claudio Baglioni) potranno andare su quel magico palco dell’Ariston. Comunque vada dopo un’esperienza a Sanremo si torna carichi e cresciuti ma soprattutto con un bagaglio musicale e umano inestimabile. A mio parere è fondamentale tutelare un concorso assolutamente Made in Italy lontano dai talent show televisivi non perché io abbia qualcosa in contrario ai talent, ma perché realtà come Sanremo conservano qualcosa che oggi si è quasi perduto e che si sta cercando di tutelare: il cantautorato, la creatività e la canzone prima di qualsiasi performance o show business. La creatività è la canzone. Un laboratorio di esperienze, prima di tutto umano e poi musicale».