«In data 8 novembre è andato in scena l’ennesimo Consiglio Comunale in cui il numero legale, e l’approvazione dei provvedimenti discussi, è stato garantito dalla presenza delle opposizioni. È da molto tempo che ormai la maggioranza che governa la città è allo sbando, con assenze sistematiche e strategiche, oramai plateale scollamento fra l’indirizzo politico e l’attività amministrativa. Nel Consiglio Comunale dell’8 novembre scorso si è  registrato per l’ennesima volta il venire meno del numero legale da parte della maggioranza, nonostante la nostra presenza in aula». Così i consiglieri comunali di Sinistra Italiana Carmine Doronzo e Maria Campese introducono la nota con la quale commentano l’esito del consiglio comunale andato in scena lo scorso 8 novembre.
«Denunciamo in questa sede un comportamento scorretto e non rispettoso del ruolo super partes da parte del presidente del Consiglio Comunale.
Nello stupore generale e sotto i riflettori delle telecamere della diretta televisiva, il sindaco, alcuni assessori e la presidente del consiglio comunale hanno organizzato una vera e propria messa in scena affinché si addivenisse alla mancanza del numero legale e al posticipo del Consiglio Comunale in una seduta di seconda convocazione grazie alla quale, con numeri più favorevoli, si potesse approvare il Documento Unico di Programmazione 2018-2020.
Non sarà sfuggito infatti a chi ha seguito la diretta televisiva che a seguito di una prima richiesta di verifica del numero legale si sono udite ben scandite le parole <<Andate via, andate via!>> della presidentessa del consiglio comunale che invitava i “suoi”, i consiglieri di maggioranza, ad abbandonare l’aula, venendo meno al suo ruolo di garante del rispetto delle regole e delle prerogative dell’intero consiglio comunale.
Ma non essendo andato a buon fine questo primo tentativo, laddove il numero legale era garantito dalla presenza di 12 consiglieri comunali e nonostante avesse già dato lettura dell’oggetto della delibera da discutere con l’obbligo di procedere alla trattazione del punto, su esplicita indicazione del Sindaco ha proceduto ad una nuova verifica del numero legale (questa volta camuffata da una richiesta di sospensione dei lavori, peraltro non sufficientemente motivata) che ha finalmente permesso di trasformare la tragedia…in farsa. A quel punto infatti i pochi consiglieri del Partito Democratico ancora presenti in aula, rispettando l’ordine di scuderia, hanno abbandonato la stessa consentendo il venir meno del numero legale favorendo una nuova seduta di Consiglio in seconda convocazione.
Di fronte alla strumentalizzazione a fini politici e a un tale disprezzo delle regole democratiche, ostentato finanche dinnanzi alla cittadinanza in una pubblica seduta di Consiglio Comunale, abbiamo deciso di non prendere parte alla illegittima seduta andata in scena ieri in “seconda convocazione” e di chiedere al Prefetto della Provincia di Barletta-Andria-Trani di vigilare sulla condotta e sulla gestione del Consiglio Comunale della nostra città».