Un timido passo in avanti verso la verità scientifica di una pianta, per una storia a dir poco ridicola del Novecento. La pianta in questione è la cosiddetta cannabis o canapa, riconosciuta in moltissimi paesi come portatrice di un principio attivo dall’alto valore curativo. Proprio in questi giorni è in discussione al Senato un decreto sull’apertura, anche se parziale, all’utilizzo unicamente allo scopo terapeutico di questa sostanza naturale; il provvedimento è stato inserito all’interno del documento fiscale che dovrà essere approvato nei prossimi giorni in via definitiva. A parlarne, ieri sera, l’associazione Barletta Cinque Stelle nella “Cannabis Conference” presso la sede di via Esperti, con il portavoce al Senato del Movimento 5 Stelle, sen. Lello Ciampolillo e il medico di base dr. Antonio Morgese.

24623669_10213141305980689_46794473_oIl senatore ha illustrato gli emendamenti accolti, già passati alla Camera; questi prevedono la possibilità di coltivare la Cannabis in stabilimenti, enti o imprese diversi dall’unico centro finora autorizzato in Italia, quello fiorentino. Infatti, la produzione dell’Istituto Chimico Farmaceutico Militare di Firenze risulta insufficiente per l’approvvigionamento nazionale di migliaia di malati che vedono la non continuità delle loro terapie. Si pensi che il fabbisogno per quest’anno è già terminato dal mese di giugno. Quindi, il provvedimento risulta necessario già solo per questo. La possibilità odierna di curarsi da derivati della canapa è già prevista ma solo per alcune particolari patologie, dietro prescrizione di un medico specialista. Anche l’importazione dall’estero risulta ostacolata da vie legali e burocratiche, facendo lievitare notevolmente i costi per uso medico. La consapevolezza e la formazione soprattutto del personale medico e sanitario sarà possibile per distogliere da visioni parziali. Soprattutto nei primi tempi, in cui fondamentale sarà prima di tutto la corretta informazione e la rivoluzione anche dal punto di vista culturale, l’unico vero rischio che resta è quello della “obiezione di coscienza”, recante più danni che benefici. Il proibizionismo della cosiddetta marijuana e hascisc fu creato negli Stati Uniti d’America nel 1937 con motivazioni puramente legate a interessi economici di alcune lobby, soprattutto petrolifera e della carta, proprio perché la canapa era un’ottima materia prima da cui si riusciva ricavare tanto. Con la linea prevista da questo provvedimento legislativo, si dice chiaramente che gli effetti di questa sostanza naturale non sono solo palliativi, ma anche curativi. Morgese ha avuto modo di approfondire l’aspetto legato al trattamento delle patologie che possono trarre benefici dall’uso della cannabis. Ha chiarito che non si tratta di una sostanza che provoca overdose, a differenza delle droghe e già per questo si distingue dalle cosiddette droghe pesanti, certamente causando una leggera alterazione sensoriale, tuttavia dagli scopi benefici e curativi. Adesso per l’uso farmaceutico sarà consentita la prescrizione anche al normale medico curante. I principali utilizzi allo scopo terapeutico sono per via inalatoria, che sicuramente gode di effetti più rapidi, o per via orale anche attraverso tisane, che è più duratura, e anche sotto forma di olii. Ad oggi solo in alcune regioni è possibile reperire farmaci a base di canapa, soltanto per determinate patologie; tra queste regioni vantiamo esserci la Puglia. Con questa disposizione normativa è prevista la prescrizione della cannabis a carico del Servizio Sanitario Nazionale per superare le differenze create dalle leggi regionali.

Il cambiamento deve avvenire innanzitutto dal punto di vista informativo e culturale, non si può non ricordare la decennale battaglia in questo senso di Marco Pannella, con la sua “disobbedienza civile”.

Di seguito l’elenco delle principali malattie che possono essere trattate con la Cannabis terapeutica:

  • Spasticità secondaria da Sclerosi Multipla e altre gravi malattie neurologiche (SLA, Morbo di Parkinson, corea di Huntington, danno spinale, spasticità da para-tetraplegia);
  • Dolore nel paziente oncologico (terapia del dolore);
  • Dolore cronico di origine neurologica;
  • Sindrome di Gilles de la Tourette;
  • Dolore post-operatorio;
  • Nausea e vomito da chemioterapia;
  • Glaucoma;
  • Cefalea, Emicrania;
  • Fibromialgia, Lombalgia;
  • Epilessia;
  • Terapia citotossica antitumorale;
  • Malattie infiammatorie intestinali croniche (morbo di Chron, colite ulcerosa, colon irritabile, enteropatia da glutine);
  • Psoriasi, artrite;
  • Lupus eritematoso;
  • Incontinenza urinaria, disturbi vescicali;
  • Disturbi del sonno, apnee notturne;
  • Ansia, disturbi da stress post-traumatico, depressione.