«Il 28 novembre abbiamo assistito all’inaugurazione della nuova pista di atletica intitolata all’orgoglio e campione barlettano Pietro Mennea all’interno dello stadio comunale “Cosimo Puttilli” alla presenza del Presidente del CONI Giovanni Malagò, del Ministro per lo Sport Luca Lotti e altre autorità. Una pista che il CONI ha realizzato in tempi rapidissimi. Nonostante questo sia stato un grande passo per quanto riguarda l’impiantistica sportiva, ci sono problemi che persistono ormai da anni». Prende il via così la nota del consigliere comunale Gennaro Calabrese. «Credo che questo sia forse l’unico caso in Italia in cui pur essendoci i fondi, è rimasto tutto bloccato. Infatti ci sono i finanziamenti sia per la demolizione delle gradinate sia per la realizzazione di tutti i lavori necessari a rendere agibile lo stadio, ma come più volte sottolineato la procedura negoziata per quanto riguarda la demolizione delle gradinate è ancora impantanata all’Ufficio Gare e Appalti. Lo stesso problema vale per il progetto definitivo propedeutico all’agibilità dello stadio che, nonostante sia finanziato, va a rilento. Il Ministro per lo Sport Luca Lotti ha sollevato l’Amministrazione dal portare avanti il progetto, affidandolo al CONI Servizi».

Pista del PuttilliOra, aggiunge Calabrese, «quindi si pone un ulteriore problema, cioè quello di “spostare i fondi” ricevuti dal Ministero attraverso il CIPE con la delibera n° 57 del 2016 dalle casse del Comune di Barletta a quelle del CONI Servizi. A questo punto mi domando che senso abbia questo spostamento, se da parte del Comune le procedure sono state già avviate e ci sarebbe soltanto bisogno di sollecitare l’Ufficio Gare e Appalti per accelerare le tempistiche e concludere l’obbligato iter burocratico. Ben venga il supporto del CONI servizi, ma non sarebbe meglio se fosse limitato alla direzione tecnica e non amministrativa, in virtù del fatto che i finanziamenti sono stati già assegnati al Comune di Barletta e che l’iter amministrativo è fermo al procedimento conclusivo? Tutta questa vicenda assomiglia molto al “Gioco dell’oca”: quando sembra di essere arrivati alla fine, in realtà si ritorna al punto di partenza».