Le volontà della sfera privata e del mondo editoriale per ricordare la memoria di un campione anche al di fuori della pista. Una penna sapiente, accomunata dalle radici nella città di Barletta, le stesse di Pietro Mennea. Nasce così, nel segno della solidarietà e dello sport il libro scritto dall’autore barlettano  e edito da Cairo, in uscita a cavallo tra primavera e estate 2018: al centro del racconto la Freccia del Sud, scomparsa il 21 marzo 2013 all’età di 60 anni ma i cui insegnamenti resteranno per sempre nei cuori e nelle menti di sportivi italiani e non.

L’immagine di Pietro Mennea che resterà per sempre scolpita nella memoria è quella del 28 luglio 1980: stadio Lenin di Mosca, Giochi della XXII Olimpiade. Per il boicottaggio degli Stati Uniti ai blocchi di partenza della finale dei 200 metri piani i favoriti sono il giamaicano Quarrie, il britannico Welles e l’italiano Pietro Mennea, 28 anni dalla Puglia, detentore del record del mondo, stabilito l’anno precedente alle Universiadi di Città del Messico con 19’72”. Sorteggiato in ottava corsia, l’atleta parte lento come al suo solito, ma la progressione è inarrestabile: quarto all’uscita della curva, nel rettilineo si mangia gli avversari uno dopo l’altro e va a vincere tagliando il traguardo per primo con 2” di vantaggio sul britannico. Pietro Mennea vince la medaglia d’oro entrando nella storia, e lì rimane.

“Tutto è nato dal desiderio della Fondazione Casillo di affidarmi questo progetto per omaggiare la memoria di un grande campione nonché mio concittadino – racconta Dibari – così abbiamo creato un legame con Cairo e i famigliari di Mennea.  L’idea è di raccontare i valori e le radici del campione, coinvolgendo il mondo dello sport e in particolare gli studenti”. Già, perché Pietro aveva speso buona parte della sua vita anche per gli studi e l’impegno politico. Una prima laurea in scienze politiche e poi in giurisprudenza, scienze dell’educazione motoria e lettere, appesi gli scarpini al chiodo Mennea è stato avvocato, docente universitario e commercialista, scrittore con oltre venti libri all’attivo, e ha avuto anche diverse esperienze politiche prima con l’Idv, di cui fu eurodeputato a Bruxelles dal 1999 al 2004, e poi con Forza Italia. “Siamo fieri dell’attenzione ricevuta da Manuela Olivieri, che ha deciso di omaggiarci della prefazione – rimarca l’autore – e ha dimostrato una grande sensibilità nel voler regalare al mondo alcuni aspetti intimi che facevano parte del mondo di Pietro”. Nato da una famiglia modesta, la leggenda vuole che da piccolo Mennea si fosse guadagnato la fama in città sfidando in corsa i “macchinoni” dei ragazzi più ricchi: non c’erano Alfa Romeo o Ferrari che tenessero, Pietro in velocità le bruciava tutte prima di dare il via a una delle storie più vincenti dello sport italiano. Un importante contributo arriverà anche da Manuela Olivieri, vedova del campione, e Ruggiero Mennea, consigliere regionale della Puglia e cugino di Pietro: “Questa rappresenta una nuova Olimpiade della celebrazione della memoria di un grande uomo e un grande campione come Pietro: aver affidato questo compito a uno scrittore con il talento come quello di Tommy Dibari è la scelta migliore –spiega – Non solo perché lo ha conosciuto e vissuto come concittadino, ma anche perché è legato alla nostra famiglia da sentimenti di amicizia e di ammirazione. Sono certo che sarà un grande libro e che sarà un giusto riconoscimento a ciò che non si è ancora scritto su Pietro Mennea, da intendersi non solo come campione che come uomo”.

Pietro Mennea Half Marathon

Un lavoro corale, studiato per raccontare energia, fede, passione e sentimenti di Pietro, mantenendo sempre la correttezza e la lealtà delle fonti come stella polare. Il tutto grazie a una staffetta tra le parti che hanno avuto un ruolo molto importante nella sua vita. “L’idea di una biografia dei valori di Pietro Mennea è nata proprio da un’idea di Beniamino Casillo, uno dei 4 figli di Vincenzo a cui è intitolata la Fondazione – racconta Cardenia Casillo – Appassionato di tutte le discipline sportive, ha seguito sin da piccolo le sorprendenti performance del campione ed ha sempre apprezzato la sua tenacia e forza di volontà. In un periodo particolare della sua vita nello scorso anno, ha pensato che questa biografia sarebbe potuta essere di grande esempio per tutti i ragazzi ed i giovani che affrontano in questo momento storico grandi sfide durante la loro adolescenza e giovinezza e tante difficoltà per trovare il senso della propria vita, perché fosse uno stimolo a non arenarsi nonostante i propri limiti convinto che la forza di volontà è la più grande risorsa che ogni essere umano possiede. La Fondazione Vincenzo Casillo, che ha tra i suoi obiettivi il sostegno all’istruzione, all’educazione e lo sviluppo delle competenze degli individui, ha deciso di sostenere questo progetto affidandolo al brillante scrittore Tommy Di Bari, compaesano di Pietro Mennea, con l’impegno di far conoscere ai più giovani un campione senza tempo”.

TOMMY DIBARI– Nato a Barletta nel 1974, è a scrittore, autore televisivo, pubblicitario e docente di scrittura creativa presso il Centro Internazionale Alti Studi Universitari. E’ stato tra gli autori di programmi televisivi come Striscia la Notizia, Artù, Paperissima e Paperissima Sprint. Ha scritto per teatro e cinema ed è anche paroliere musicale. Insieme con Fabio Di Credico ha pubblicato La Cambusa. Storia d’amore e di altre malattie (Rizzoli, 2007) e Non ho tempo da perdere (Cairo, 2011). Nel 2015, sempre con Cairo Editore, ha pubblicato Sarò vostra figlia se non mi fate mangiare le zucchine. La sua ultima pubblicazione, nel 2017, è Me la sono andata a cercare, edito sempre da Cairo.