Fino a questo momento la battaglia per conquistare Palazzo di città, alle prossime Amministrative del 10 giugno, appare assolutamente fratricida, nel senso che i principali, sulla carta, candidati sindaco provengono dalle fila del centrosinistra; con Cannito sappiamo che si è diluito anche il centrodestra locale nella sua coalizione esclusivamente civica. Ieri mattina, presso la centralissima piazza Caduti di Barletta, è stata presentata ufficialmente la candidatura a sindaco del dott. Dino Delvecchio, che noi avevamo già avuto modo di intervistare nei giorni scorsi.30711014_10214234016017757_542250495977193472_n

Semplici dichiarazioni per l’apertura ufficiale della campagna elettorale, suscitate da una carica emotiva per il candidato della coalizione che fa capo al Partito Democratico; come già abbiamo raccontato, sicuramente della partita sarà il MDP, almeno due liste civiche riferite al presidente Emiliano, una lista civica del candidato sindaco, una lista civica nata intorno al nome della consigliera comunale uscente Grazia Desario, e poi si sta ancora lavorando per costruire altre liste civiche probabilmente, come ha riferito lo stesso Delvecchio, vicine all’associazionismo locale e al cristianesimo sociale. «Non farò promesse vane come altri – tuona sempre il presidente dell’Ordine dei medici della BAT – non prometto azioni miracolose, ma serietà e rispetto delle regole». La presentazione del programma ufficiale verrà realizzata quanto prima, ma nel frattempo il medico di famiglia, specializzato in psichiatria, ci offre alcuni temi fondamentali su cui poggiare il proprio lavoro in caso di elezione: principale appare l’attenzione alla salute, soprattutto dal punto di vista ambientale: «riuscire a capire chi e come inquina, e di cosa si muore in città», un sistema che vede nella legalità e nel rispetto dei diritti di tutti i cittadini, non il riferimento a favoritismi del capetto di turno; il ritorno all’attenzione fondamentale al tema del lavoro, organizzando il sistema infrastrutturale della città affinché si possano attrarre gli investimenti privati anche da fuori, invogliando a restare nel territorio soprattutto i giovani. Proprio a questi Delvecchio vuole aprire dichiarandosi volenteroso a creare un gruppo di giovani per amministrare la città, altri temi sono stati quelli della rivalutazione delle periferie «una città non è solo il centro, non capisco perché quando c’è una buca da riparare in centro lo si risolve in poche ore, quando c’è un problema simile in periferia bisogna aspettare le grazie di qualche funzionario comunale».

Il nome scelto per la candidatura a sindaco è frutto di una convergenza di molte anime del PD locale. Tuttavia, l’esperienza decennale del dottore anche in politica, prima assessore e consigliere comunale, dimostrano l’autonomia richiesta anche allo stesso Partito. «Mi hanno chiesto la disponibilità a candidarmi, non l’ho chiesta io. Ho accettato con grande lusinga. Non nascondo le difficoltà che ci sono nel PD, ma che se le risolvano da soli, all’interno del partito». Di qui il chiaro il desiderio di rilanciare un progetto di centrosinistra, di rinascere e di ripartire da questo che ha definito il “Punto zero”, definendosi l’unico vero candidato di centrosinistra.