Il tempo fugge, impossibile negarlo. Proprio questo è stato il principio ispiratore dell’opera dello street artist barlettano Kris Rizek, sempre attuale e profondo nelle sue applicazioni di stencil per la città di Barletta e in molte altre città del territorio provinciale. Così “Tempusfugit” è apparsa qualche giorno fa nei pressi di via Callano, vicino al passaggio a livello di via Andria, nella città della Disfida, una delle strade rappresentative della vita di fabbrica in città.

Un’opera a tutto tondo che, dietro l’immagine di un uomo che fugge portandosi un peso legato al piede, parla della quotidianità di ciascun essere umano, preso tra l’impegno, il dovere, e la voglia di scappare via, abbandonando ogni imposizione sociale. Un’immagine che parla di desiderata libertà e di un desiderio di svegliarsi dal torpore di una routine che sembra donare ricchezza e prosperità, ma nel frattempo consuma la vita. Ed è questa l’esortazione nascosta nell’opera di uno dei più apprezzati artisti di strada barlettani, una spinta a godere della vita, pienamente e profondamente.

Un uomo che potrebbe essere chiunque, come ci ha dichiarato lo stesso artista, vestito con abiti comuni, che si trascina il peso del dovere, rappresentato da un orologio che segna le otto, con in mano una valigetta, simbolo della necessità di svolgere un lavoro. Eppure non solo di doveri ma anche e soprattutto “D’amore si vive”. Una frase semplice e veritiera, che ha dato il titolo ad un opera cinematografica di Silvano Agosti, pellicola dalla quale l’artista Rizek ha deciso di sviluppare il suo “pezzo d’arte”, vera e propria riflessione sulla vita.

Perché lo schiavo non è tanto quello che ha la catena al piede quanto
quello che non è più capace di immaginarsi la libertà.
Perché tutto l’Occidente vive in un’area
di beneficio perché sta rubando 8/10 dei beni del resto del Mondo. Quindi non è che noi
stiamo vivendo in un regime politico capace di darci la televisione, la macchina, ecc… no!
È un sistema politico che sa rubare 8/10 a 3/4 di Mondo e da un po’ di benessere a 1/4
di Mondo, che siamo noi.
Quindi, signori miei, o ci si sveglia, o si fa finta di dormire…
o bisogna accorgersi che siete tutti morti!
Silvano Agosti