Prosegue in città il confronto per conoscere meglio i punti di vista sulle varie problematiche cittadine tra i candidati sindaco nella corsa a Palazzo di città per le Amministrative del prossimo 10 giugno. Ieri pomeriggio, il secondo confronto all’americana con tempi prestabiliti, si è svolto presso un bar del centro, organizzato dalla sezione barlettana di Legambiente, interrogando ovviamente sulle questioni ambientali che riguardano la città. Dunque, domande specifiche per ascoltare le ‘ricette’dei singoli candidati a governare la Città per i prossimi cinque anni. L’intervista è stata realizzata dal giornalista Pino Curci, con l’intervento del presidente di Legambiente di Barletta, Giuseppe Cilli, ai sei candidati: Dino Delvecchio, Cosimo Cannito, Flavio Basile, Michelangelo Filannino, Carmine Doronzo e Rosa Gadaleta. I temi trattati sono stati diversi: partiti con le questioni riguardanti le litoranee, in particolar modo quella di Ponente, per cui Basile propone di abbandonare i colori politici per risolvere le ataviche questioni che riguardano soprattutto la balneabilità delle acque e la rivalutazione della stessa litoranea; a tal proposito sia Cannito che Delvecchio hanno ricordato la delibera di Giunta presentata qualche mese fa riguardante una progettazione, di cui ci siamo occupati in queste pagine, cui si dovrebbe dar seguito potendo questa produrre risultati entro la fine dell’anno. Naturalmente grande attenzione è stata rivolta anche alla questione del canale H e del canale Ciappetta-Camaggio, entrambi fonte d’inquinamento per le nostre acque, insieme all’Ofanto, che tuttavia presenta una questione interregionale riguardando tutti gli scarichi abusivi presenti lungo il suo corso che parte dalla Campania e attraversa la Basilicata. Altra questione è il legame profondo tra salute e lavoro, attualissimo in città per la questione della Timac, fermata dalla magistratura perché inquinante e non avendo adempiuto in tutto questo tempo all’azione di bonifica prescritta. Naturalmente per l’azienda francese, non stanno lavorando più gli operai, protestando, per questo, all’azione legale intrapresa. Dal candidato Cannito è giunto un lapidario: «Prima la salute», seppur condividendo le aspettative dei lavoratori che non possono che esigere dall’azienda il ritorno alla legalità, con l’eventuale collaborazione delle istituzioni locali. Anche Delvecchio si è espresso contro questa manipolazione “ottocentesca” del ricatto lavorativo messo in atto dall’azienda francese.32920030_10214469830752978_2764631218203918336_n

La questione della mobilità sostenibile ha portato diverse proposte dai candidati; Basile ha fortemente legato alla questione il bisogno di un’educazione civica e stradale, soprattutto per i più giovani, garantita dalla presenza di presidi di sicurezza (forze dell’ordine) nelle varie zone della città compresa la periferia; le ricette sono state piuttosto convergenti sull’idea di una città a misura d’uomo, percorribile a piedi viste le non enormi distanze; il sostanziale disincentivo all’uso dell’automobile con lo sviluppo delle aree parcheggio nelle zone limitrofe al centro e l’efficientamento della rete dei mezzi pubblici, da aumentare. Inoltre, stimolare l’uso della bicicletta anche con il ripristino del famigerato bike sharing, già avviato dell’amministrazione Maffei bis, che però è fallito per gli atti vandalici, rubando o danneggiando le biciclette a disposizione. In più Delvecchio ha unito la proposta di incentivare le automobili elettriche attraverso l’installazione di diversi punti per la ricarica; la Gadaleta propone di continuare a battere sulla diffusione dei pannelli solari in città, sfruttando appunto l’energia del sole. Per quanto riguarda la raccolta differenziata, Doronzo propone di seguire alla lettera i punti della Strategia rifiuti zero, con la creazione di ulteriori centri di raccolta come previsto e dando subito attuazione alla “tariffazione puntuale” (per cui chi fa la raccolta differenziata per bene viene incentivato, e per chi trasgredisce le spese aumentano, n.d.r.), per cui si è detto d’accordo anche Cannito. Filannino, oltre a sottolineare il contributo che dovrebbe provenire da parte del sen. Quarto (M5S) prossimo all’iscrizione nella Commissione parlamentare ambiente, ha sottolineato un elemento a cui non possiamo non dare ragione: i temi sollevati negli anni ‘90 da quei “folli” movimenti ambientalisti sono ormai diventati argomenti di tutti, da risolvere in maniera emergenziale.

Dai contributi offerti ieri, si potrebbe delineare uno scenario ambientale ideale per i prossimi anni. Speriamo che sia così, ma l’esperienza ci fa diffidare. Tante le questioni a riguardo su cui si sarebbe ancora potuto discutere, ad esempio sarebbe utile capire se la zona pedonale o a traffico limitato potrà essere allargata definitivamente come accade nelle più moderne realtà europee, o dovrà continuare l’eterno contrasto fra gruppi ambientalisti e portatori d’interessi particolari. Ambiente è legato anche alla manutenzione e alla pulizia delle strade cittadine per cui spesso nelle nostre pagine abbiamo raccolto in questi anni le proteste dei cittadini.