Incontriamo il ventottenne Francesco Doronzo, candidato al Consiglio Comunale nella Lega con Flavio Basile candidato sindaco, per le Elezioni amministrative del prossimo 10 giugno.

Un giovane candidato al Consiglio comunale di Barletta: perché la Lega, fino a qualche mese fa un partito settentrionalista anche nel nome? Secondo lei, dove vuole arrivare Matteo Salvini?

«Ho scelto la Lega proprio perché ho visto mettere da parte quest’idea del settentrionalismo: non si parla più di quella Lega Nord legata a Bossi o Maroni. È giusto non tornare alle vecchie divisioni tra Nord e Sud Italia, ma si va oltre per un discorso nazionale, di unità, scavalcando la confusione politica attuale. Non c’è più quell’antimeridionalismo presente nel passato, ma si pensa a risolvere i problemi di tutta la nazione. Chi come me si trova in un’età piuttosto giovane sceglie di affidarsi a persone come Matteo Salvini, che vuole creare un centrodestra moderno in grado di inglobare quelle persone dubbiose. Salvini potrebbe diventare il nuovo leader di tutto il centrodestra, lo dimostra con spirito di sacrificio, mettendosi anche in secondo piano per il bene del Paese».

 Perché Flavio Basile può essere il sindaco giusto, specialmente in questo particolare momento storico?

«Questo è un momento confuso politicamente, anche a Barletta. La principale qualità di Basile è la coerenza di continuare a combattere per il progetto del centrodestra a differenza di altri. In tutti i mandati in cui ha partecipato come consigliere d’opposizione, sia Maffei-bis che Cascella, si è contraddistinto per la sua identità di persona onesta, che non ha approfittato della propria posizione per tornaconti personali e che ha saputo sempre parlare con schiettezza e lealtà».34069036_10214554812557470_6381534151530512384_n

 Nel programma della Lega spicca, tra le altre cose, un’attenzione particolare alla sicurezza: quale il suo impegno se dovesse essere eletto in Consiglio comunale?

«Quello della sicurezza è un problema che non riguarda solo i singoli individui, ma intere fasce sociali, zone di Barletta e famiglie. Si è continuato, in questi anni, a dare attenzione soltanto al centro storico a discapito delle zone più periferiche, che ne hanno pagato in termini di insicurezza. Ricordiamo che attualmente in città ci sono solo due vetture di pattuglia tra Polizia e Carabinieri, assolutamente non sufficienti al fabbisogno di una città di 96.000 abitanti. Quindi bisogna pensare a creare dei presidi di sicurezza (vigili urbani) delocalizzati in tutti i quartieri; la videosorveglianza dovrà essere capillare per monitorare al meglio tutti gli spazi cittadini. Dovrà essere implementata l’illuminazione stradale dappertutto».

 Ho scritto più volte che Basile è l’unico candidato sindaco a Barletta del centrodestra, anche se altre formazioni politiche di quest’area sostengono altri candidati in liste civiche.

«Vediamo una scissione nel centrodestra barlettano, dove Forza Italia e Noi con l’Italia si sono presentati sotto mentite spoglie con un candidato sindaco espressione della sinistra più estrema. Non è possibile che Cannito e i suoi si vantino pubblicamente della loro provenienza socialista, mentre altri che si dicono di centrodestra sostengano proprio quel candidato. I barlettani hanno, però, capito che queste trasformazioni servono solo a garantire ad alcuni una poltrona. Anche il centrosinistra ha ripresentato alcuni esponenti della scorsa Amministrazione, che ha prodotto risultati deludenti, mischiandoli insieme nella grande coalizione di Cannito. Non c’è una vera e propria idea politica: è solo una corsa alle poltrone per fare i propri interessi».

Quali sono le altre priorità per lei da affrontare in città?

«Barletta ha un potenziale, che non la rende meno importante di città come Bari. Spesso questa viene sottovalutata soprattutto a causa di una cattiva Amministrazione pubblica. Un esempio fra tutti: abbiamo un impianto sportivo come il Puttilli ormai inutilizzabile da troppo tempo; ci sono Società sportive meridionali come quella del Benevento che ha giocato in Serie A con impianti costati la metà rispetto ai lavori ancora non conclusi a Barletta. Lo stadio è anche un’opportunità di lavoro per molte persone, nonché un’attrazione di eventi come possono essere i grandi concerti ospitati nelle altre città. Altra questione della massima importanza su cui tenere gli occhi ben aperti è quella ambientale, soprattutto riguardo all’autorizzazione ricevuta dalla Cementeria di incenerire grossi quantitativi di rifiuti fino al 2024 con chiare ripercussioni sulla salute dei barlettani. Anche il traffico veicolare è fonte di un grande inquinamento in città, perciò bisognerà rivedere le varie pianificazioni anche in vista del PUG (Piano Urbanistico Generale); l’attenzione all’ambiente sarà riservata anche alla questione del canale H e Ciappetta-Camaggio, che sono state ridotte a vere e proprie condotte fognarie che sversano liquami di ogni genere a causa degli allacci abusivi di molti scarichi che hanno danneggiato soprattutto la balneazione delle nostre acque, e dunque il turismo. Le nostre litoranee, dal grande potenziale, devono essere al centro di una reale riqualificazione cittadina in chiave turistica. Necessaria anche la rivalutazione dei siti storici-archeologici della città e di Canne della Battaglia».