Una commedia brillante ed intelligente in cui un giovane ventunenne scopre di poter tornare indietro nel tempo avendo ereditato il magico poter dal padre stimola un evento d‘arte contemporanea. Un film che stupì il pubblico per la rapidità di evoluzione, ha lasciato che quattro artisti si destreggiassero in un percorso concettuale intrigante, avvincente e coinvolgente. ‘Del nostro meglio’ è il titolo tratto dalla citazione prescelta che può essere adattata ad ogni opera d’arte che continuamente viaggia nel tempo, consente sempre con i tratti e le cromie di potersi tuffare nella storia e consentire al pubblico di gustare le impronte del viaggio straordinario che detengono. Ogni opera d’arte è l’esito di un viaggio ricolmo di ricordi, emozioni, custode del meglio che gli artisti possano aver creato. Davide Barbanera, Marco Baruzzo, Gesuino Pinna, Anaì Contreras Soto tra cromie avvincenti, gestualità rapide, improvvisazione e meditazione dimostreranno come ogni artista è riuscito al meglio ad esprimersi in occasione della Collettiva d’arte contemporanea in scena presso la Galleria Zerouno in via Indipendenza dal 6 al 20 giugno.

Davide Barbanera si avvale di un’arte molto concettuale per dire attraverso i colori e i gesti essenziali la profondità del silenzio e del vuoto. E’ una filosofia zen ogni sua opera, campiture profondamente studiate nelle cromie ammaliano il pubblico e lo disarmano per la profondità dei toni. Una grandiosa semplicità individua spazialità sulla tela che è sempre di piccolo formato per uno studio meticoloso ed attento. Le opere godono di una profondità cromatica che sa zittire e la ricerca diversificante di Barbanera sta proprio nella scelta di creare su piccoli supporti lasciando che la sua arte, naturalmente e semplicemente, diventi certosina in uno studio attento in assenza di forma che porta meditazione e serenità in un genere artistico spesso creato da impeto e realizzato con forte gestualità. E’ difficile riuscire a reperire una cura così affascinante nell’astrazione e l’artista riesce a librare l’osservatore in un’altra dimensione, in quel suo pacato spazio in cui non serve parlare, basta solo lasciarsi andare e l’animo di libera accolto dai gesti. Un’arte poco consueta a cui basta davvero poco per distinguersi nel panorama artistico odierno

Marco Baruzzo dipinge per scaricare la tensione quotidiana, per questo siamo davanti ad un’arte emotiva ed emozionale che attraverso una gestualità piccola e ravvicinata crea vasti campi di colore in cui smarrirsi. Le stagioni in questo evento districano l’osservatore in campi cromatici diversi dalle precedenti creazioni lasciando che lo sguardo si aggrovigli nella dimensione cromatica. Eh sì, non si può che perdersi in quell’intrigo estetico realizzato ad occhi chiusi, di ginocchia per terra; spinto da origine ignota l’artista si lascia prendere dallo stato emozionale generatore per sprigionare ogni sensazione sul supporto.Non sempre c’è un motivo ispiratore, spesso c’è l’esigenza di dipingere, per Baruzzo l’arte è un bisogno lontano dalla necessità di manifestare cosa si voglia comunicare. Questa arte è sempre diversa e non può essere diversamente poiché dettata da un animo mutabile diviene una priorità cardinale per liberarsi dal quotidiano e perdersi nelle emozioni attraverso acrilici e dita che danzano in punta di piedi sul supporto, mossi dalla musica della passione per l’arte creando spazi grandiosi di colore dall’eleganza indiscutibile.

Gesuino Pinna realizza opere dettate dall’istinto, la tela è il supporto ideale per lo sfogo delle emozioni del quotidiano. Ogni sensazione, positiva e negativa, viene tradotta in colore, catturata dall’animo e sprigionata nell’opera dando il via ad un tripudio cromatico e gestuale poiché i colori sono solo l’aspetto tangibile di ciò che l’artista ha visto e sentito, è nella gestualità che si palesa tutta la grandezza artistica. Traducendo le esperienze emotive in gesti e colore, Pinna crea opere dal grande impatto visivo con l‘apporto della musica, grande ispiratrice che consente momenti di raccoglimento per consentire la nascita di grandi indimenticabili creazioni.

Anai’ Contreras Soto è senza dubbio un’artista originale, frizzante ed innovativa. In un intrigo di pittura e scultura crea opere sorprendenti in cui, come ben poche opere d’arte contemporanea, c’è solo da tacere. Un silenzio alchimico invade l’osservatore alla scoperta della grandezza di ogni opera. Lo sguardo si posa sulla totalità dell’opera e resta fermo lì per pochi minuti poi comincia a muoversi alla ricerca del dettaglio intrigante ed indaga nello stupore tra pittura e scultura in quello che è un tripudio estetico. Sono grandi sorprese le opere della Conteras Soto poiché sono vortici intriganti di ed avvincenti che intrappolano lo sguardo e riescono a sprigionare grazia e raffinatezza. Opere che ammutoliscono e lasciano riflettere per cui c’è poco da dire eccetto che sono indubbi capolavori del contemporaneo.