«É necessario ridare dignità alla comunità scolastica del plesso “D’Azeglio”, agli alunni, ai docenti e alle famiglie, per questo il mio impegno è sempre stato quello di voler riaprire quella scuola, simbolo culturale di Barletta, la più antica istituzione scolastica cittadina. Temo, e accolgo anche la vostra preoccupazione, che se continuiamo ad aspettare, quel luogo resterà chiuso, morirà e con esso tutto quanto rappresenta». Con queste parole, il sindaco di Barletta Cosimo Cannito ha aperto l’incontro avuto con i componenti del Consiglio d’Istituto “D’Azeglio – De Nittis”, presieduto dal dottor Pino Paolillo, per condividere con tale organismo, che unisce docenti, genitori e dirigente scolastica, la professoressa Concetta Corvasce, la soluzione per le sorti del plesso “D’Azeglio”, chiuso dal settembre 2016 per ordinanza sindacale, dopo il distacco di una parte dell’intonaco e di alcune tavelle, durante una verifica preliminare all’apertura dell’istituto per l’avvio dell’anno scolastico. Da quel momento, quasi due anni, il plesso di Via XXIV maggio è rimasto chiuso, con enormi disagi per famiglie, alunni e docenti.
Gli interventi e le richieste della dirigente scolastica Corvasce, dell’avvocato Vincenzo Barile e della signora Stefania Grimaldi, sono stati accolti dal sindaco e dai tecnici presenti. Le parti a confronto, infatti, sono convenute sulla necessità di intervenire per ridare funzionalità a parte della struttura (piano rialzato) utilizzando fondi comunali.
Si tratterà, pertanto, di un solo piano, 17 aule, che sarà rifunzionalizzato e posto in sicurezza, in attesa del finanziamento ministeriale, del quale dal governo centrale l’ente locale non ha ricevuto ad oggi alcuna notizia.
«Non abbiamo, al momento, elementi che ci possano indurre a essere ottimisti – ha spiegato il sindaco Cannito – circa quel finanziamento, potremmo continuare ad aspettare oppure lavorare alla riapertura con nostri fondi, non sarà in ogni caso denaro sprecato». I tecnici presenti, dirigenti e funzionari comunali, l’architetto Donato Lamacchia e l’ingegnere Rosario Palmitessa, e gli ingegneri Giuseppe Gorgoglione e Paolo Misuriello, responsabili della SGM, società alla quale, all’indomani dell’ordinanza di chiusura della scuola, fu affidato l’incarico di accertare l’idoneità statica dell’edificio, hanno illustrato gli interventi necessari e urgenti da apportare. Per la messa in sicurezza del solaio sarà approntato un sistema di antisfondellamento, realizzato con una rete in fibra di vetro che lo sostenga. Si dovrà inoltre operare per la messa in sicurezza dei cornicioni e risolvere il problema legato all’umidità da risalita, e delle infiltrazioni provenienti dalla copertura. 

Costi e tempi- La somma impegnata dal comune per la scuola “D’Azeglio”, ammonta a 500.000 euro, la metà dei quali spendibili da subito per questi interventi. I tempi previsti sono 9 – 10 mesi, utili per le necessarie fasi di progettazione, gara, redazione del contratto, inizio dell’attività, realizzazione, collaudo e consegna. «La speranza è di riuscire a consegnarvi la fruibilità di parte della scuola anche prima, perché le scuole sono il luogo in cui si formano i cittadini, chiudere e vedere morire una scuola vuol dire stroncare la crescita di una comunità, le scuole si aprono, non si chiudono» ha concluso il sindaco salutando i presenti e aggiornando l’assemblea al 31 agosto prossimo.