La Cattedrale di Santa Maria Maggiore a Barletta rappresenta il fulcro della vita religiosa cittadina, un luogo dotato di una maestosa bellezza esterna e di un’immensa sacralità interna. Nel pieno centro storico della città, al termine di via Duomo, la cattedrale è un antichissimo punto di riferimento per la religione cattolica nella città della Disfida, oltre che luogo cardine a livello urbanistico: il reticolo di strade che caratterizzavano la città antica mostra infatti la forza centripeta della chiesa madre.

Un luogo non solo incredibile per quanto concerne il suo valore artistico e culturale, ma anche e soprattutto per quello tradizionale. Sin dal passato in città ci si dedica con grande passione nella città di Barletta al culto del Mese di Maggio, il Mese Mariano, nel corso del quale migliaia di fedeli seguono ogni giorno la Santa Messa dedicata alla Madonna dello Sterpeto, la cui icona, trasportata in pellegrinaggio dal Santuario di Barletta, viene posta all’interno della cattedrale per essere venerata.

Il fascino della Cattedrale si estende nei suoi dintorni, luoghi antichissimi che narrano dell’origine della città di Barletta e di un passato sicuramente molto glorioso. L’attuale edificio, strutturato con un organismo complesso ma unitario, è composto da due distinte sezioni: una romanica anteriore ed una con caratteri gotici posteriore. Numerose sono le stratificazioni architettoniche che hanno portato la chiesa a trasformarsi continuamente sino all’epoca pre-cristiana nel corso della quale pare sia stato costruito l’attuale edificio (1126); divenne Cattedrale dell’arcidiocesi di Barletta-Nazareth per la nomina di Papa Pio IX con Bolla Pontificia nel 1860.

Diverse le preesistenze archeologiche della Cattedrale, a partire dalle tombe risalenti al IV secolo a. C., di epoca pre-cristiana. La struttura di tali tombe, rinvenuta durante alcuni lavori di restauro nella seconda metà del Novecento, mostrarono “tombe a grotticella” e scheletri umani con corredi funebri, per un insieme complessivamente cinque metri sotto il livello del mare. Alcuni studiosi hanno ipotizzato che questa struttura fosse un antico tempio pagano dedicato al dio Nettuno.

La basilica paleocristiana è invece una struttura del VI secolo, rinvenuta sempre attraverso scavi archeologici sotto l’attuale Cattedrale. Un edificio ampio, a tre navate terminante in un’abside centrale, cinque metri sotto l’attuale livello del duomo, probabilmente voluto dal vescovo San Sabino di Canosa. La basilica alto-medievale viene fatta risalire al rifugio di alcuni chierici canosini che si stabilirono sulle antiche rovine dell’antica chiesa paleocristiana di Sancta Maria, rinominata Sancta Maria de Auxilio, in onore della Vergine che li aveva salvati dalla rovina. Successivamente il duomo di Barletta resterà sempre legato alle vicende religiose in Terra Santa.

La terza chiesa, la basilica romana, pare fu costruita con l’avvento dei Normanni. Stando ad alcune antichissime documentazioni pare sia stato Riccardo Cuor di Leone, di ritorno dalle crociate ad essere il committente del portale sinistro della facciata (alcuni sostengono invece che si sia trattato dell’omonimo conte di Andria). Numerose le operazioni ed i rimaneggiamenti che portarono la chiesa all’aspetto attuale, con una maggiore estensione, la torre campanaria ed eventi di rilievo che fecero di questo luogo di culto un punto di riferimento religioso. Qui pare infatti che nel febbraio del 1459 fu solennemente incoronato Re Ferdinando d’Aragona, detto Ferrante.

Attualmente la Cattedrale di Barletta è visitabile in maniera gratuita e propone un ricco calendario soprattutto per quanto concerne il mese di maggio di ogni anno, nel corso del quale si tengono funzioni a tutte le ore per accogliere i fedeli in preghiera.