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Michele Ciniero

La bufera politica che ha prodotto la crisi a Palazzo di Città in queste settimane sembra ricomposta. La maggioranza dovrebbe aver trovato la quadra del cerchio con l’ingresso in Giunta di Michele Ciniero in quota Iniziativa Democratica, lista per cui il consigliere Antonello Damato era stato uno dei nomi proposti inizialmente dal gruppo dei “dissidenti” nella maggioranza alla Presidenza del Consiglio comunale, e di Ruggiero Passero per la lista “Cannito sindaco”. Questi subentrano all’assessore Reginaldo Seccia, scelto sempre all’epoca dalla lista del Sindaco, e a Giovanni Ceto eletto nominato per “Forza Barletta”. Quest’ultimo resta comunque il primo dei non eletti di quella lista, potendo entrare in Consiglio se si facesse largo l’idea già avanzata di Stella Mele nell’esecutivo cittadino, utile anche come nome femminile per il rispetto delle quote rosa.

La ricomposizione sembra in via di definizione, anche se resta l’incognita, come detto, di Forza Barletta che al momento non esprime assessorati. Gli ottenimenti hanno goduto della mediazione dell’assessore Gennaro Cefola di “Noi con Barletta”, lista vicina al consigliere regionale Francesco Ventola. Per la Presidenza nel Consiglio comunale, che sarà il primo nodo da sciogliere nella prossima seduta consiliare, non ci sono ancora certezze. Come neanche per la guida della Bar.s.a. Accetta anche lo stato di cose il gruppo della Buona Politica con Sabino Dicataldo, che nei giorni scorsi si era mostrato lontano dalla nomina in Giunta di Rosa Tupputi. Le deleghe assessorili, comunque, subiranno un rimpasto generale nei prossimi giorni, anche se a Ciniero andrà la delega alla Cultura e Passero prenderà le deleghe che furono di Seccia e Ceto, Politiche e servizi istituzionali – Affari generali (Trasparenza e partecipazione, Servizi istituzionali e demografici, Reti e sistemi informatici comunali); Ambiente, Igiene urbana e Personale. Nomine che i due assessori stavano firmando proprio in queste ore a Palazzo di Città.

Pare sia stato uno specchettamento dagli otto consiglieri dissidenti, facendo prevalere una linea politica vicina al Sindaco.