Ruggiero Quarto
«La crisi politica di Barletta si aggrava sempre più e riteniamo che non ci siano margini per una serena ricomposizione, comunque vada a finire il round per la Presidenza del Consiglio Comunale. Chiunque sarà eletto Presidente, di maggioranza o di minoranza, di garanzia o di parte, la guerra continuerà. Anche perché travalica i confini comunali». Lo affermano i consiglieri comunali del M5S in una nota congiunta col senatore barlettano Ruggiero Quarto.

“La disputa non è sulle differenti vedute nella soluzione degli atavici problemi ereditati da una classe politica disattenta ai bisogni della gente, ma su una gestione personalistica del potere politico, contrabbandata come “visibilità” o “rappresentanza”. Tra l’altro, è ben noto che tra gli eletti in maggioranza e tra gli assessori nominati ci sono esponenti della scorsa tribolata consiliatura. Non è in atto una guerra tra “buoni” contro “cattivi”, ma tra interessi personali e leadership divergenti.

Il germe dell’implosione di una ampissima maggioranza che sosteneva il Sindaco Cannito è nei prodromi della competizione elettorale. Non poteva che andare a finire così! Era facile pronosticarlo e il Movimento 5 Stelle lo ha detto prima, durante e dopo la campagna elettorale!”

“Nonostante la stima personale per Cannito – prosegue Quarto – e il rispetto istituzionale, non posso tacere il suo “peccato originale”, che compromette irrimediabilmente un tranquillo prosieguo di questa consiliatura.

L’errore è stato tragico: accettare qualsiasi sostegno, per la paura di non ottenere la maggioranza assoluta al primo turno e di dover affrontare in ballottaggio il M5S, notoriamente prestante nei secondi turni. Ha così formato una vasta, disomogenea, informe coalizione “civica”, che per l’elevato numero di liste collegate e per i tanti aspiranti, aveva come unico legante una impossibile equa lottizzazione del potere. Qualcuno l’ha chiamata “accozzaglia”, altri “armata Brancaleone”, di fatto si è attivata la classica eterogenesi dei fini: conseguenze non intenzionali di azioni intenzionali!

Mi viene in mente la metafora del mostro di Frankenstein. Victor, bazzicando per cimiteri, assembla la creatura, con il buon proposito di generarlo intelligente, sano e longevo, nella convinzione di dominarlo. Ma, in realtà, costruisce un mostro sgraziato, forte e violento, che gli si rivolta contro. Victor muore nel tentativo di distruggere la sua creatura e, alla fine , il mostro si uccide dandosi fuoco, in modo che nessuno più ne possa costruire un altro.

Cannito, assemblando frammenti di politica dissociata e vecchia, ha creato un “mostro politico” forte, ma sgraziato. Nell’impossibilità di imporre la sua leadership, per non soccombere, ne vuole tenere in vita solo un pezzo, chiedendo aiuto alle opposizioni. Senonché, anche la parte che Cannito vuol tenere in vita è affetta dallo stesso “virus” di quella che vuole abbandonare. Si tratta pur sempre di un insieme di formidabili procacciatori di voti, magari più fedeli al Sindaco. Oggi, ma domani? E con quale progetto?”

“Queste elezioni comunali – dichiarano i consiglieri pentastellati – hanno sancito la morte definitiva sia degli obsoleti partiti, incapaci di proporre improbabili idee condivise e stracotti ideologismi, e sia dei minestroni in salsa elettoralistica, giusto per vincere, ma non per governare. Così come è crollata anche l’idea dell’uomo forte al timone, laddove ognuno rema per proprio conto.”

“Oggi, ancor più di ieri, – concludono i firmatari – siamo convinti che il M5S è l’unica vera alternativa per sancire il predominio della Politica del Servizio sulla politica del potere. Lo dimostreremo anche in consiglio comunale, appoggiando i provvedimenti virtuosi per la città, senza rinunciare al ruolo di opposizione severa ma costruttiva. Da parte nostra, saremo comunque pronti a riproporre un programma per un vero e concreto Buon Governo per il Bene di Barletta, nelle auspicabili, prossime, benefiche elezioni comunali».