In occasione della riapertura degli istituti scolastici nella città di Barletta, abbiamo intervistato l’assessore Lucia Ricatti, incaricata per le Manutenzioni Urbane (manutenzioni e partecipate), per comprendere quale sia lo stato delle cose attuale e cosa si intenda fare per migliorare le strutture scolastiche nella città della Disfida e renderle sempre più ideali al loro uso. In questi giorni già diverse operazioni sono state portate a termine nei pressi degli istituti, tra queste il rifacimento delle strisce pedonali per l’attraversamento dei bambini e dei ragazzi all’uscita da scuola.

È già partito il nuovo anno scolastico 2018/19 per gli studenti barlettani: come sono le strutture delle scuole che li stanno accogliendo?

«La squadra amministrativa della quale si è circondato il Sindaco Cosimo Cannito e in particolare il settore “Manutenzioni” da me rappresentato, sin dal suo insediamento si è messa al lavoro con l’obiettivo di restituire alla cittadinanza, per il nuovo anno scolastico, la fruibilità di alcuni plessi scolastici che da tempo richiedevano interventi. La mole di lavoro che ci attendeva, quindi, ha visto impegnati gli uffici del mio settore per tutto il periodo estivo, ma posso dire che questo è servito a garantire a molti studenti barlettani di iniziare il nuovo anno in strutture più idonee e sicure di quelle lasciate a giugno. Tutto ciò è stato possibile anche grazie all’impegno profuso dal settore “Pubblica istruzione”, nella persona dell’Assessore Michele Lasala. Tra i primi interventi, mi preme ricordare quelli effettuati nella scuola “Modugno” per l’efficientamento energetico e quelli di manutenzione straordinaria nella scuola “Fraggianni”. I primi hanno riguardato il rifacimento del pacchetto di isolamento termico, il rifacimento del 70% degli infissi della scuola, l’inserimento di un impianto fotovoltaico e la sostituzione, all’interno delle aule, di tutte le lampade con delle nuove a LED che hanno migliorato il grado di illuminazione delle aule stesse. Per la “Fraggianni”, invece, abbiamo provveduto al rifacimento della facciata degli interni e del 70% degli infissi, in particolare quelli della palestra. Qui, infatti, non c’era alcuna possibilità di ventilazione, mentre ora la palestra potrà godere di un buon sistema di ventilazione attraverso un sistema di apertura e chiusura degli infissi che prima non c’era perché era presente solo un punto luce con una vetrata ad arco fissa. Tra gli altri interventi del quale il mio settore si è occupato, ricordo anche quelli che hanno interessato i lavori di ristrutturazione dei bagni della scuola “Musti” e quelli riguardanti la “D’Azeglio”. Per quest’ultimi, siamo in attesa del nulla osta della Sovrintendenza, dopo il quale si potrà procedere all’affidamento per la sistemazione del piano rialzato dello stabile. È stato un lavoro, quello condotto sulla “D’Azeglio”, fortemente voluto dal Sindaco Cannito sin dai primi giorni del suo mandato, mosso dall’intenzione di restituire alla città un edificio storico a cui i cittadini sono molto legati. Sono lieta di poter annunciare poi, che è stata completata l’opera di rifacimento della scuola “Collodi”, che è stata riconsegnata agli alunni questa mattina».

Diverse le opere che sono state portate a termine già nel corso degli ultimi mesi. Quali sono i prossimi passi previsti per l’edilizia scolastica?

«Siamo a lavoro per determinare la vulnerabilità sismica di alcuni istituti, da cui dipende l’avvio dei relativi interventi di adeguamento. L’Amministrazione comunale, infatti, ha partecipato ad un avviso pubblico, dal quale ha ottenuto la possibilità della redazione delle schede di secondo livello per un totale di 12 plessi scolastici. Ciò significa poter determinare il grado di vulnerabilità sismica degli edifici e quindi poter fare interventi finalizzati all’adeguamento sismico degli edifici scolastici stessi. Inoltre, l’Amministrazione, sotto impulso del Sindaco Cannito, ha avviato la fase progettuale per la costruzione di una scuola dell’infanzia, con un co-finanziamento ministeriale, in via Tatò, a favore di un quartiere che è cresciuto in modo esponenziale negli ultimi anni».

Quali sono le strutture che richiedono maggiore urgenza negli interventi?

«Tutte le strutture hanno interventi che normalmente vengono dichiarati urgenti. Il problema è capire quale sia il limite oltre il quale il plesso sia da considerare come “non utilizzabile”. Bisogna considerare che a Barletta, l’edificio scolastico più recente risale agli anni ’90, perciò già le sole variazioni normative succedutesi in 20 anni di tempo hanno provocato la necessità di una serie di interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria e di adeguamento. Nella zona 167, a proposito di interventi urgenti, esiste una scuola provinciale di 2° grado in via di costruzione, i cui lavori però sono rimasti incompleti. Il Sindaco Cannito, d’intesa con l’Amministrazione, ha immediatamente preso in carico la questione, sulla quale a breve ci saranno sviluppi. Si potrà chiudere, così, una situazione stagnante ormai da tanti anni, consegnando ai cittadini una nuova scuola».

A suo parere in che modo si dovrebbe attuare una politica di riqualificazione delle strutture scolastiche in città?

«È necessario partire da una revisione dei bacini di utenza per i singoli plessi scolastici, quindi determinare le aree di competenza delle scuole in relazione alla popolazione scolastica che dovrà utilizzare gli immobili. Insomma, si deve cercare di migliorare gli edifici e di adeguarli alle esigenze della scuola, considerando che si tratta pur sempre di stabili datati. Ad esempio, per una serie di motivi, spesso ci troviamo nelle condizioni di dover fare utilizzare aule di scuole elementari alle scuole materne. È ovvio che queste sono soluzioni tampone, perché gli arredi e le esigenze scolastiche sono totalmente differenti. Perciò, una ridefinizione e rideterminazione dei singoli istituti può consentire di mettere in programmazione la realizzazione di nuove costruzioni o di adeguare quelle già esistenti alle esigenze scolastiche. Diverse scuole comunali, inoltre, sono attualmente occupate da scuole provinciali, perciò, dopo la verifica effettuata sulle dimensioni delle aule scolastiche occupate da scuole provinciali, gli uffici competenti stanno predisponendo una convenzione tra Provincia e Comune per quanto riguarda non solo il numero delle aule occupate dalle scuole provinciali, ma anche la regolazione dei rapporti economici tra gli enti, in riferimento ai relativi consumi delle strutture».

Cosa sente di dire agli studenti barlettani?

«Studiate, perché la conoscenza apre tutte le porte. Vorrei anche ricordare ai ragazzi, però, di rispettare la cosa pubblica, di rispettare ciò che le istituzioni offrono loro come strumenti preziosi per l’apprendimento. Mi ha deluso constatare come la Scuola “Modugno”, a solo qualche giorno dal termine dei lavori degli infissi, è stata oggetto di atti vandalici che hanno provocato la lesione degli infissi stessi e la rottura di alcuni vetri appena montati».