Proseguiamo il nostro percorso per conoscere più da vicino la macchina amministrativa di Palazzo di Città, incontrando l’assessore alle Politiche Sociali-Sport e tempo libero-Pubblica Istruzione, Michele Lasala espressione della lista civica “Lealtà e Progresso”. Lasala è già stato consigliere comunale di Sinistra Unita nella scorsa consigliatura e assessore alla Polizia Municipale dell’Amministrazione Cascella.

Lei è uno dei registi dell’operazione politica che ha condotto all’elezione di Cannito: la coalizione del “buon governo” ha messo tutti dentro tranne il PD. Se il problema era quello, perché state impiegando così tanto tempo a causa di una crisi, forse risolta (manca ancora il Presidente del Consiglio comunale e altre figure istituzionali)?

«Non è preciso dire che il problema era il PD, ma la questione è stata sull’uso dei simboli di partito, e come sappiamo, loro non hanno accettato di farne a meno; anch’io provenivo dalla Puglia in più, ma ho fatto a meno del simbolo per condividere il progetto comune con Mino Cannito. Secondo me, senza Cannito, qualunque coalizione non avrebbe retto in quanto è lui il vero valore aggiunto che ci ha permesso di raggiungere il positivo risultato elettorale. Abbiamo messo insieme anime diverse, che hanno accettato di rinunciare al proprio simbolo, tutte accomunate dall’idea comune del buon governo della città, una città difficile politicamente e amministrativamente».

La sua delega è anche allo sport: a che punto siamo con lo stadio “Puttilli”? Qual è il suo auspicio per le tifoserie del Barletta calcio?

«Attualmente, il rapporto della tifoseria del Barletta Calcio non è idilliaco neanche con la Società stessa. I rapporti dell’Amministrazione con questa sono ottimi, ma la tifoseria pare non essere molto contenta di alcune scelte societarie di quest’estate come qualche new entry nella presidenza e per non aver ottenuto una squadra come loro si auspicavano. La squadra, comunque, sta dimostrando sul campo di poter raggiungere ottimi obiettivi. Ci sono persone molto generose nel Barletta Calcio come Pino Pollidori, Dimiccoli, Dileo e soprattutto Vincenzo Bellino che ha cercato di ripristinare anche il Barletta Calcio giovanile, cosa che non faceva da molti anni. Barletta è ricca di giovani associazioni sportive. Il mio auspicio è quello di chiedere ai tifosi un po’ di pazienza nei confronti della presidenza, tenendo presente che oggi fare sport è molto difficile e ci sono dei gravosi impegni economici da sostenere. Bisogna apprezzare chi ha il coraggio di investire in quest’ ambito. Sono fiducioso. Abbiamo presentato proprio in questi giorni la maglia con il nuovo logo disegnato da un ventenne barlettano, a dimostrazione che si può investire non solo direttamente sui giocatori ma anche su altre capacità giovanili della città. Bisogna cercare di consegnare quanto prima il “Puttilli”, pur con tutte le difficoltà annesse. Oggi l’agibilità che possiamo pensare di ottenere è soltanto quella parziale: abbiamo realizzato tanti passaggi con il Sindaco e il collega Calabrese. Questo significa che non tutto lo stadio sarà aperto, ma soltanto alcuni settori, ma anche per questo bisogna fare degli idonei piani di sicurezza. Realisticamente, non è possibile concretizzare l’apertura a breve, ipotizziamo di poterlo fare a gennaio-febbraio prossimi. Quest’Amministrazione sta lavorano in contemporanea sui due fronti per l’agibilità e la demolizione delle tribune. Speriamo che da Febbraio a fine stagione il Barletta Calcio possa tornare nel suo tempio».

Pare che presto potranno iniziare i lavori per la messa in sicurezza della scuola elementare “M. D’Azeglio” che l’assessore Calabrese ha detto ai nostri microfoni termineranno entro il settembre 2019. Quando pensa che i nostri bambini potranno tornare fra i banchi di quella scuola?

«Questa è una domanda cui ho difficoltà a rispondere. Io mi auspico che la scuola venga consegnata il prima possibile e quindi a settembre. Anche su questo il sindaco Cannito insiste quasi quotidianamente sui dipendenti comunali e su chi deve darci delle risposte per procedere con i lavori necessari. La domanda è molto profonda, per via dei disagi che la chiusura della scuola D’Azeglio ha provocato e che ancora stiamo pagando. Non più tardi di due/tre settimane fa, abbiamo dovuto fare una delibera di Giunta per spostare al plesso del convento di San Ruggiero (in affitto) le quattro aule finora ospitate dalla Fragianni, necessitando quest’ultima degli spazi per l’asilo che non potrà più essere in via Rizzitelli».

Quali saranno i principali problemi che vorrà affrontare il suo assessorato nei prossimi mesi?

«Abbiamo un importante traguardo da raggiungere nel giro di poche settimane in Giunta, il Piano Sociale di Zona, vera e propria impalcatura dei servizi sociali per i prossimi tre anni, quindi tutti quei servizi in più che dobbiamo dare ai cittadini per sensibilizzare anche su alcune tematiche. Finora sono stati fatti diversi passaggi, da quello aperto ai cittadini a quello in cui si esprimono le associazioni e poi i sindacati, fino ad arrivare alla proposta finale che verrà portata in Giunta entro due settimane e poi entro altri trenta giorni in Consiglio comunale. Mentre ciò che possiamo fare nei confronti dell’occupazione è quella di velocizzare il nostro ufficio contratti, perché facendo noi più contratti e più rapidamente diamo il nostro contributo diretto, per quanto modesto, all’occupazione».