Per 10 anni bullizzato Marco Baruffaldi si presenta ai piccoli e grandi studenti di Barletta con una grinta e una tenacia che entusiasmano ed emozionano.
Ha 22 anni, proviene da Castelfranco Emilia, è affetto da sindrome di down, ama la musica, sa cantare benissimo, suona la batteria, ha fatto commuovere tutti con la sua esibizione a “Tu si que vales”. Canta la diversità, è divenuto un simbolo della lotta contro il bullismo. “Uniti si vince” dice di fronte alla platea degli alunni delle Scuole Elementari Giovanni Paolo II e Modugno, della Media Fieramosca, del Liceo Scientifico Cafiero di Barletta nel cui auditorium si tiene l’evento.

“Siamo qui per sconfiggere il maledetto bullismo” afferma. Il rap lo ha liberato. Quella odiosa violenza, come ha definito il bullismo il sindaco Mino Cannito, lo ha perseguitato senza sosta. Una lezione di umanità, di dignità, di coraggio, di inclusione, di diritti dei bambini. “Noi siamo fuoco, un bullo è solo fumo” recita una delle tante riflessioni degli alunni intervallate dagli interventi di Pino Tulipani garante delle persone con disabilità, del primo cittadino Mino Cannito che dona a Marco alcuni libri sulla storia di Barletta, di Angela Doronzo organizzatrice della manifestazione e docente sorda  della Scuola Modugno. Una eccezionale operazione di condivisione alla quale partecipano la dirigente dei servizi sociali Santa Scommegna, il Barletta Calcio che regala una maglia Biancorossa autografata dai calciatori a Marco, i genitori degli alunni affetti da sindrome di down. Una grande festa suggellata dall’esibizione di Marco Baruffaldi e dalla sua commovente poesia dedicata alla mamma, che non c’è più…