Il programma espositivo ospitato nel sito archeologico di Canne della Battaglia, dal 15 dicembre 2018 al 12 gennaio 2019 e darà la possibilità ai visitatori di ammirare i complessi archeologici e storici. Tra questi il progetto Eros & Thanatos, promosso dal FIOF e atteso alla sua presentazione in conferenza stampa nella mattinata di sabato 15 dicembre alle 9 a Canne della Battaglia. Eros & Thanatos prende spunto dallo studio filosofico di Freud: “La lotta tra Eros e Thanatos e il disagio della civiltà“. Freud ritiene che l’esistenza dell’uomo sia dominata da due istinti che inevitabilmente tendono a contrapporsi: un istinto di vita o Eros e un istinto di morte o Thanatos. L’Eros si esprime nell’amore e nella costruttività, nella “tendenza dei molti a divenire uno”; invece Thanatos si esprime nell’odio e nella distruzione. Pensiero che rappresenta concretamente ciò che la storia narra sulla famosa Battaglia di Canne, luogo di vita e di morte, scenario di una delle battaglie più grandi della seconda Guerra Punica combattuta il 2 agosto del 216 a.e.

L’istinto thanatoico rende l’uomo aggressivo con se stesso e soprattutto con gli altri esseri della sua specie, mettendo a repentaglio la convivenza. Infatti l’istinto tanatoico è una pulsione di distruzione generata dalla nostra rabbia, tristezza e delusione, che provoca nell’uomo la volontà di vedere l’ambiente esterno in decadenza, in uno stato di morte tale da non permettergli una futura rigenerazione, così come ben si può vedere nel sito archeologico di Canne.

A questo istinto si aggiunge l’autodistruzione che si presenta come l’insieme di paure e rancori che suggeriscono alla mente come unica soluzione la distruzione dell’individuo stesso, per evitare che questi prevalga sulla propria persona. Dunque, nonostante Eros ci proponga attività e comportamenti, come l’arte e la scienza, che potrebbero indirizzare le nostre pulsioni nei modi più inoffensivi, Thanatos si dirige all’esterno in una forma estremamente aggressiva, tanto da poter essere considerato il nemico della civiltà.

FIOF si propone di narrare attraverso le immagini, questo conflitto che ormai da millenni è causa dei malesseri umani e di mostrare che, nonostante la civilizzazione e l’innovazione, nulla è cambiato! Il desiderio di prevalere sui propri simili ancora oggi ci porta ai moderni conflitti. Sensibilizzare alla riflessione, attraverso le arti, il senso estetico, I’ EROS è la pulsione che FIOF vuole scatenare attraverso le immagini.

Immagini che possano stupire, emozionare, affascinare l’utente che immerso nella storia triste di una grande sconfitta, si lasci abbagliare dalla luce di artisti e narratori, attraverso la ricerca estetica, la ricerca stilistica, complementare a quella storica e filosofica che ben si legano alle vicende remote e contemporanee. Una mostra collettiva che narra attraverso le sensibilità e lo stile personale dei sette artisti, una Battaglia sociale che ebbe origine in quel di Canne e non ha avuto ancora fine. Il comitato scientifico FIOF ha pensato a sette artisti, con profili e stili completamente differenti, cercando di porre sotto gli occhi degli utenti, una molteplice visione artistica dello stesso evento storico.

Attraverso lo sguardo del Maestro Francesco Cito, attraverso i suoi giochi di luci ed ombre (eros & thanatos), si evidenziano alcuni scorci del sito, con una visione positiva dello stesso, che viene fuori attraverso un semplice albero, espressione di vita, in un luogo dove giace la morte o attraverso due ombre, che lasciano pensare che sul quel terreno aleggiano le anime dei due consoli romani Lucio Emilio Paolo e Gaio Terenzio Varrane. Per passare subito dopo, alla visione del giovane reporter Antonio Gibotta, una visione che parte dall’ alto, per documentare la struttura architettonica, per consentire allo sguardo dell‘osservatore, di immaginare ciò che fu… Una visione che si eleva su tutti, vivi e morti, e decreta la vittoria dell’istinto thanatoico…Ma il giovane reporter, non si lascia sopraffare dall’istinto thanatoico e riesce, con il suo sguardo, a percepire ancora qualcosa di vivo in quel luogo di morte riflessa in una pozzanghera: la vita, che prende luce attraverso quei fili d’erba, che nonostante un terreno arido, spento, appaiono a mostrare la pulsione verso l’eros, la pulsione verso la vita stessa.

Si conclude la visione puramente documentaristica, con le immagini di Francesco Mosca, che con taglio reportagistico, focalizza il suo sguardo sul dettaglio storico, ed introduce un elemento di ricerca a simboleggiare il conflitto fra eros e thanatos: due veli, uno bianco ed uno nero, che catturano l’attenzione, sia degli inconsapevoli spettatori di una grande Battaglia che di esperti storici.

Contrapposta alla fotografia reportagistica, la collettiva FIOF, pone all’attenzione dei visitatori, un’interpetazione del sito archeologico, affidata alla fotografia concettuale e di ricerca, espressa da autori di spessore nazionale ed internazionale. Ciò che colpisce di questi autori, non è semplicemnte il loro sguardo, ma ciò che nasce nella loro mente, per poi trasformarsi in immagine.

Un’interpretazione puramente personale, come quella di Ruggiero Di Benedetto, e i suoi GIGANTI, (soldati-condottieri) che sovrastano il territorio, dominando il buio della notte e la luce del giorno, dominando la vita e la morte, ed ancora, la visione di Damiano Lamonaca, che nel sito, non vede un campo di morte, ma un palcoscenico a cielo aperto, sui cui esprimere la propria battaglia contro la distruzione, sollecitando lo spettatore a creare vita, gioia, eros, attraverso i colori e l’arte.

La visione concettuale, si conclude con la ricerca estetica di Gianpiero Di Molfetta, che incanta il visitatore con la leggerezza che tutto ciò che è stato, rimane lì… silente testimone… ciò che possiamo fare, è lasciarci attraversare dalla pulsione alla vita, attraverso il bello!

Uno sguardo, fuori dai canoni stilistici della fotografia, viene affidato alla digital art, espressa nelle opere di Maria Lanotte, che ha interpretato elementi storici con un’impronta surrealista. Un’interpretazione a tratti ironica, irriverente, ma allo stesso tempo elegante. Si passa dalla leggerezza affidata ad elefante, in contrapposizione alla sua mole, alla forza della tenaglia, tattica utilizzata da Annibale, all’eleganza di una colonna che prende forma umana e si trasforma in EROS!!!