Home cultura Barriere architettoniche e inciviltà: il turismo ne fa le spese

Barriere architettoniche e inciviltà: il turismo ne fa le spese

Castello e Cantina ancora inaccessibili, illegalmente

a cura di Paolo Doronzo

Dura la vita per le strade di Barletta se sei disabile, ma lo stesso vale anche per gli anziani, le mamme con passeggini. Il principale problema scaturisce dall’inciviltà dei cittadini, o perlomeno alcuni di loro, che, in maniera selvaggia e maleducata, occupano abusivamente marciapiedi, rampe e posti riservati ai disabili, parcheggiano in doppia fila rendendo i percorsi stradali dei veri e propri ‘slalom’ tra le automobili. La parte istituzionale non risolve mai in maniera sufficiente il problema, necessitante prima di tutto di un severo controllo del territorio, sanzionando i responsabili. Questo non contribuisce certo a offrire una buona immagine di sé anche a potenziali visitatori, nella consapevolezza che ormai i disabili, con le loro famiglie o con gruppi di amici rappresentano una potenzialità anche come turisti. Il Comune di Barletta, bisogna ammetterlo, negli ultimi anni ha lavorato molto nel senso della riduzione delle barriere architettoniche, o perlomeno ci sta provando, offrendo risultati che però non risultano assolutamente sufficienti, soprattutto in zone non proprio centrali della città; tanti sono ancora gli ostacoli che possono incontrarsi per le strade.

Esistono strutture volte ad attrarre il turista a Barletta, che risultano inaccessibili e dunque illegali. Il grande valore storico-artistico e monumentale della città è indubbio, meno la sua capacità di rispondere alle attese di TUTTI i visitatori. Le politiche che vadano verso l’inclusione non sono soltanto frutto di un’analisi morale, ma di veri e propri obblighi di legge, come spesso si è avuto modo di riflettere. L’art. 24 della L. n. 104/92 riporta l’obbligo per l’ente locale, in questo caso il Comune di Barletta, di garantire l’accessibilità in tutti gli edifici pubblici; naturalmente anche quelli di valore storico-artistico, certamente trattandoli con maggiore cautela nella progettazione di soluzioni da condividere con la Sopraintendenza regionale ai Beni Culturali. Il Castello manca di un ascensore, ipotizzata da diverso tempo in qualche progetto, sia per consentire a tutti di visitare la parte del museo civico al primo piano, parte del Polo Museale, sia i sotterranei adibiti a spazio mostre, e anche alle sala lettura dei piani superiori della biblioteca; proprio nelle prossime settimane saranno terminati i lavori che hanno visto il monumento chiuso ai visitatori, con operazioni di riallestimento e sistemi di video sorveglianza; per l’accessibilità ai disabili? Anche la Cantina risulta inaccessibile, ormai da troppi anni, poiché il montascale presente, comunque segnalato all’ingresso, non è funzionante da diverso tempo, ammesso che abbia mai funzionato. Questi sono solo degli esempi, emblematici delle inaccessibilità degli spazi culturali della città.

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