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Giuseppe Cilli: “Maggio è un mese di iniziative ambientali, confido nella partecipazione della cittadinanza”

Intervista a Giuseppe Cilli, presidente di Legambiente Barletta

Il mese di maggio è un mese ricco di vari progetti di natura ambientale. Quali sono le iniziative che Legambiente Barletta porterà avanti in queste settimane e nei prossimi mesi?

«Maggio è un mese di iniziative legate all’ambiente. Lunedì 23 Legambiente Barletta, insieme al C.A.Gi., organizzerà la sistemazione e la pulizia della piazzetta di via Tatò. Domenica 29 sulla litoranea di Levante, in collaborazione con il circolo di Legambiente di Andria e con le associazioni dei subacquei, ci sarà l’iniziativa “Spiagge e Fondali Puliti. “ Inoltre, qualche giorno fa, il Comune di Barletta ha aderito alla campagna regionale di informazione “Puglia eternit free” sulla riduzione dei pericoli dell’eternit. Tutti progetti nei quali confido una partecipazione della cittadinanza.

Nei prossimi mesi, invece, sono in programma vari appuntamenti: il 24 e il 25 settembre con il coinvolgimento delle scuole elementari, Legambiente organizzerà “Puliamo il Mondo”, il più grande appuntamento di volontariato ambientale mondiale in cui la cittadinanza e circa 300 bambini, saranno chiamati a partecipare. Ad ottobre aderiremo all’iniziativa nazionale “Orti in Festa” che nel 2014 è stato l’evento di punto a livello regionale, aprendo per la prima e unica volta, l’orto botanico alla città.

E infine, Il 21 novembre, come ogni anno, si terrà la “Festa dell’albero”. Quest’anno sono stati piantati 10 alberi nell’area antistante dell’ospedale di Barletta, oltre alla piantumazione di cento alberi sparsi per la città, di cui 23 nella piazza di viale Giannone».

Legambiente è un’associazione ambientalista senza fini di lucro nata nel 1980 che si occupa principalmente di educazione all’ambiente. Quanto pensi sia importante la sensibilizzazione cittadina a Barletta su queste tematiche?

«Ritengo che la sensibilizzazione cittadina sia fondamentale da parte di tutti i cittadini di tutte le età, soprattutto per quei bambini che saranno le prossime generazioni. Per questo motivo penso che il ruolo degli educatori debba essere fondamentale per una crescita sostenibile della città».

 

Sei presidente di Legambiente Barletta da oltre quattro anni e da poco membro del direttivo regionale. Da quando ricopri queste cariche, quali sono le attività delle quali sei fiero e quali sono, invece, quelle sulle quali pensi ci si debba impegnare maggiormente?

«Il ruolo di presidente di un’associazione ambientalista in una città come Barletta, comporta responsabilità importanti viste le attuali problematiche che la città affronta tutti i giorni. Per questo motivo dal 2012 avanziamo proposte di chiusura del centro cittadino per limitare e coinvolgere la cittadinanza ad un uso razionale delle auto, e ad uno sviluppo economico sostenibile da parte delle aziende. In questi anni sono riuscito a portare a termine, insieme ai volontari del circolo, una serie di iniziative. Tra le quali, l’ultima è stata l’organizzazione dell’unica tappa pugliese del Treno Verde che ogni anno fa tappa in tutte le città d’Italia per divulgare idee innovative in campo ambientale.

Lo scorso anno siamo stati promotori e divulgatori del parco dell’Ofanto grazie ad un progetto della regione Puglia e abbiamo organizzato quattro appuntamenti lungo il fiume Ofanto. Sono soddisfatto ma mi piacerebbe che iniziative come questa se ne organizzassero di più».

 

Il 7 maggio a Roma c’è stata una grande manifestazione promossa da Legambiente e altri comitati contrari all’approvazione del trattato TTIP, l’accordo sul commercio negoziato da Unione Europea e USA. Cosa ne pensi?

«Il TTIP è una minaccia per la nostra democrazia e soprattutto per l’ambiente. Questa trattativa antepone il mercato e gli interessi privati a quelli della collettività e apre ad una riduzione degli standard sociali e ambientali. Noi di Legambiente siamo contrari perché vogliamo tutelare innanzitutto la sicurezza alimentare, in quanto sono a rischio le norme europee sugli OGM, sull’uso di pesticidi ed etichettatura dei prodotti. Inoltre, aprire le porte ai prodotti dell’agricoltura industriale americana vorrebbe dire mettere in ginocchio l’agricoltura sostenibile e i piccoli coltivatori ».

 

 

 

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