Home Associazioni Nanula: «La mafia non è ancora stata sconfitta»

Nanula: «La mafia non è ancora stata sconfitta»

La persistenza del fenomeno criminale nell’incontro di Storia Patria in Prefettura

“Le ragioni della persistenza della mafia”, questo il titolo della conferenza svoltasi ieri pomeriggio nella Prefettura a Barletta per discutere di questo con un illustre cittadino come Gaetano Nanula, Generale del Corpo d’Armata, già Comandante in Seconda della Guardia di Finanza; è stata anche l’occasione per presentare la sua VI edizione del volume “La lotta alla mafia – strumenti giuridici, strumenti di coordinamento, legislazione vigente”. A presentare il testo e a introdurre la serata è stato l’avv. Raffaele Fiore, già sindaco di Barletta negli anni ‘90. L’incontro è stato organizzato dalla Società di Storia Patria per la Puglia, sez. “S. Santeramo” di Barletta, inserendolo in una serie d’incontri volti a celebrare i settant’anni dal referendum istituzionale del 2 giugno 1946, come esportatore dei valori fondativi della Costituzione.

13275579_1789282757974958_560464646_o
Incontro presso la Prefettura

Il nome di Giovanni Falcone è riecheggiato più volte durante la serata, citato anche dallo stesso Nanula che ha collaborato con il magistrato nei primi anni ‘80; il generale ha ricordato il suo ruolo di capo in operazioni molto delicate nella Sicilia di quei decenni per combattere il fenomeno mafioso, ma all’intersezione fra il suo ruolo militare e i sentimenti sono emersi anche nella presentazione del testo: «Non ho mai alzato la voce durante il mio lavoro, pur svolgendo le mie funzioni di capo responsabile». Come ha ricordato anche il Prefetto, Clara Minerva, presente ieri sera, la legislazione italiana per combattere il fenomeno mafioso è la migliore in Europa e nel mondo, con il Codice Antimafia sono state garantite le misure di prevenzione, fondamentali per scalfire la mafia, come ha ricordato anche lo stesso Fiore, ma la mafia non è stata sradicata dal potere, anzi essa si è maggiormente appaiata con esso, rischiandone perfino una sua legittimazione nel contemplarla addirittura nel calcolo del PIL del Paese. Infatti, Nanula ha confermato: «Le mafie si sono espanse», certamente uscendo dalla loro natura regionalistica e meridionale originaria come ci dimostrano anche le recenti cronache. La presa di coscienza del fenomeno mafioso è iniziata nel 1982 con la legge sulla confisca dei beni dei mafiosi, ma persistono tutt’oggi delle difficoltà come riuscire ad individuare i giacimenti di denaro e dunque della ricchezza della criminalità organizzata.

Oggi, per fortuna, abbiamo chiara la condanna della mafia, ma dobbiamo fuggire alla tendenza dello Stato ad una forma di ‘accettazione’del fenomeno. Per questo è importante anche il ruolo dei giovani e delle scuole per diffondere la cultura della legalità, come affermato dalla presidente di Storia Patria, Antonietta Magliocca, e dall’assessore alla Pubblica Istruzione, Vincenza Dimaggio, che ha portato i saluti istituzionali per conto dell’Amministrazione comunale.

Exit mobile version