Home cultura Sabatini a Barletta: «La lingua italiana ci consente di pensare»

Sabatini a Barletta: «La lingua italiana ci consente di pensare»

L’Accademia della Crusca per difendere l’identità italiana in Europa

La lingua italiana è essenzialmente una parte che contraddistingue la nostra identità culturale, e come tale va difesa dai continui attacchi della modernità nel mondo globalizzato. È intervenuto, ieri mattina presso la Sala Rossa del Castello di Barletta, il prof. Francesco Sabatini, presidente onorario dell’Accademia della Crusca, linguista di primissimo piano, nonché autore del dizionario Sabatini-Colletti, per l’incontro inserito nel programma del Maggio dei libri, voluto dalla biblioteca comunale “S. Loffredo” in collaborazione con la Cooperativa Lilith Med 2000, con la conferenza dal titolo “La lingua italiana tra identità e globalizzazione”. L’incontro è stato moderato dal giornalista Giuseppe Dimiccoli, accogliendo il professore nella città della Disfida per la seconda volta dopo qualche anno. La città di Barletta possiede un rapporto speciale con l’Accademia della Crusca di Firenze, poiché proprio la biblioteca comunale possiede nel proprio patrimonio librario una copia anastatica del vocabolario dell’Accademia: «Il professore è come se fosse un cittadino onorario di Barletta, magari non formalmente ma sentimentalmente», ha così voluto introdurre l’incontro la dirigente comunale del Settore cultura del Comune di Barletta, Santa Scommegna, portando i saluti istituzionali.

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Copia anastatica della Biblioteca comunale

Sabatini ha citato Dante del De vulgari eloquentia, per raccontare della lingua come un sistema di simboli necessario alla comunicazione: «Solo la specie umana ha nel cervello delle zone che consentono la conoscenza mediante l’uso delle parole. Tutti i significati che sono dentro le parole ci danno una particolare visione del mondo, a partire dalle sensazioni principali». La lingua italiana contraddistingue la nostra identità culturale anche all’interno dell’Europa, in cui dovremmo insistere affinché il suo utilizzo non vada perduto, senza cadere nel nazionalismo linguistico: bisogna che anche i nostri rappresentanti politici all’estero non s’intimidiscano nell’utilizzare la nostra splendida lingua a favore di un’altra che spesso usano molto male: «Anche dal punto di vista linguistico dobbiamo affermare una rispettabilità italiana». L’altro elemento fondamentale toccato dal professore è stato quello riguardante il binomio lingua-pensiero, infatti la conoscenza e l’appropriatezza linguistica, acquisiti soprattutto durante i primi 20 anni della nostra vita, consentono di elaborare un pensiero tanto più approfondito che rappresenterà la nostra persona. Il ruolo fondamentale della scuola è quello di incoraggiare l’approfondimento e lo studio di tutti i tipi linguistici esistenti. Critica alla comunicazione passiva beni neologismi, soprattutto stranieri, di cui non si conosce spesso ha neanche l’esatto significato.

Apprezzamenti  dal relatore per l’utilizzo del Castello di Barletta come contenitore culturale di prim’ordine, innanzitutto ospitando la biblioteca. La grande capacità comunicativa di Sabatini è stata in grado di coinvolgere, catturandone l’attenzione, di numerosi gruppi di studenti che hanno partecipato all’incontro anche attraverso vari interventi e domande.

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