«È davvero incredibile come l’opposizione pur di raccattare demagogicamente una qualche popolarità mediatica, metta in discussione un provvedimento che, semmai, arriva con molto ritardo, quale quello della chiusura della controstrada del lungomare Pietro Paolo Mennea dal porto fino a via Luigi Dicuonzo.
In delibera sono espressamente descritte le motivazioni che riguardano la sicurezza dei cittadini, il decoro, il rispetto per i numerosi fruitori, la tutela della costa e la valorizzazione di uno dei lungomari più importanti dell’Adriatico». A smorzare le polemiche con un comunicato congiunto sono Giuseppe Gammarota, assessore comunale al demanio marittimo, e Michele Lasala, assessore alla Polizia Municipale.
«In un prossimo futuro-prosegue la nota-quel tratto di strada dovrà essere uniformemente attrezzato: si dovrà provvedere anzitutto alla manutenzione della balaustra e alla sistemazione di tutto lo spazio costiero. E poi oggi, le spiagge, sia quelle libere che quelle assegnate in concessione, sono particolarmente curate, con la Barsa quotidianamente impegnata a pulire e ad intervenire anche quando i rifiuti sono lasciati da cittadini incuranti del bene pubblico, le palme sono state tutte curate, le panchine sono tutte nuove. In sostanza, la chiusura al traffico di quella controstrada è davvero un’operazione di sicurezza e valorizzazione dell’area».
La sterile questione dei parcheggi, per Lasala e Gammarota, «ci dà semmai dimensione della pochezza e della strumentalità di questa opposizione. Il parcheggio a pagamento (strisce blu), sarà posizionato sulla strada principale al posto del libero parcheggio (80 centesimi all’ora), poi si potrà parcheggiare nei parcheggi pubblici o privati, pagando quello che è descritto chiaramente. Le accuse di favorire i parcheggi privati vengono rinviate al mittente. Vero è che sarà possibile parcheggiare comodamente, vero è che finalmente Barletta si dota di una importante area pedonale, e vero è che saranno eliminate le “tavolate” con auto a seguito, che tanto hanno fatto gridare allo scandalo guarda caso anche chi oggi contesta un provvedimento che mira a far crescere la nostra città. Ora sono loro a dare scandalo con posizioni così retoriche».
