Home arte «La storia di Cialuna finisce qui » chiude l’ennesima libreria a Barletta

«La storia di Cialuna finisce qui » chiude l’ennesima libreria a Barletta

Pane e cultura non saziano più?

A cura di Viviana Damore

In vita da quasi tre anni, la libreria Cialuna ha organizzato nel corso del suo storico quasi quattrocento eventi, la maggior parte gratuiti, fornendo ai cittadini barlettani e non solo un utile strumento di conoscenza e condivisione. Dopo esattamente due anni e otto mesi una storia fatta di sogni e poesia, musica e fantasie, sapori e delizie mentali, ha dovuto conoscere la sua conclusione, scontrandosi con l’asprezza della realtà e forse la lenta morte dell’editoria.

«La storia di Cialuna finisce qui, dopo due anni e otto mesi. Forse è giusto fare alcune considerazioni senza lacrime e senza accuse. Dobbiamo chiederci se hanno senso di esistere le librerie indipendenti. Può esistere una città di centomila abitanti con un numero così esiguo di librerie? Quando si parla di urbanistica, come spesso si fa, si deve parlare anche delle librerie perché fanno parte del paesaggio culturale di un luogo e devono essere un punto di riferimento per tutti.

Questa voleva essere Cialuna, un luogo disposto ad offrire gratuitamente e democraticamente ogni forma di cultura attraverso iniziative rivolte ai giovani, ai bambini, agli anziani, alle scuole». Così Ester Alfarano esprime la sua amara la considerazione sul rapporto con la cultura nella nostra città. È amaro infatti constatare che forse gli appetiti e gli svaghi ruotano attorno a futili intrattenimenti e non su importanti occasioni di crescita intellettuale. Insomma pane e cultura forse non saziano più. Dove l’evoluzione parte dalla conoscenza, non staremo forse regredendo?

Solo pochissimo tempo fa, si concluse l’esperienza storica di un’altra libreria barlettana, nel cuore della città. Qualche giorno fa il commuovente annuncio di Ester Alfarano su Facebook ha dichiarato l’ennesima sconfitta, la chiusura di Cialuna, il bello che deve fare i conti con la concretezza della moneta. Ancora tanti immaginiamo fossero i progetti e le ambizioni, gli eventi e le occasioni che avrebbero preso vita nella libreria Cialuna. In una città di centomila abitanti pare assurdo che vi siano pochissime librerie, molte delle quali sono costrette a fare a pugni con la realtà. In un Paese in cui la cultura è nata, cresciuta ed ha fornito il suo esempio all’estero, è aberrante assistere alla morte della stessa, considerando che la percentuale di italiani che leggono, vanno al cinema e a teatro, forse non è così alta da riuscire a mantenere in vita le attività.

 

 

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