Home Attualità Dieci anni senza don Gino Spadaro, solenne celebrazione a S. Andrea

Dieci anni senza don Gino Spadaro, solenne celebrazione a S. Andrea

Sempre nel ricordo di chi lo ha conosciuto

In occasione del decimo anniversario della salita al cielo di Don Luigi Spadaro, giovedì 11 agosto 2016, a Barletta, nella Chiesa parrocchiale di S. Andrea, alle ore 20.00, avrà luogo una solenne celebrazione eucaristica presieduta da Mons. Filippo Salvo, Vicario Episcopale della Zona pastorale di Barletta. Il ricordo del sacerdote barlettano, scomparso appunto l’11 agosto 2006, è molto vivo nei propri familiari e in chi lo ha conosciuto. Commuovono le sue parole impresse nel suo testamento spirituale in cui invita tutti alla preghiera per lui: pensate tutti a pregare per me, che è la cosa più seria e più necessaria, la sola che vi farete obbligo di darmi senza misura“. Don Luigi è nato a Barletta il 12 febbraio 1950. Qui ha frequentato il liceo classico e a Molfetta il Magistrale. Gli studi teologici li ha compiuti presso la Pontificia Università S. Tommaso a Roma. Ha frequentato anche l’Università di Bari. Ha visto sbocciare la sua vocazione al sacerdozio nella Parrocchia S. Benedetto in Barletta, dove è stato ordinato presbitero il 17 giugno 1977. Il 1 luglio 1977 è stato nominato vice parroco della Parrocchia S. Lucia, mentre il 1 luglio 1983 ha ricevuto l’incarico di Parroco della Concattedrale in S. Andrea e dal 29 marzo 1998, non essendo più la Concattedrale parrocchia, quello di Parroco di S. Andrea. E’ stato anche insegnante di religione, responsabile dell’Archivio Diocesano Pio IX di barletta e membro della Commissione diocesana di Arte Sacra e Beni culturali.

All’indomani della morte del sacerdote, Mons. Giovan Battista Pichierri si è espresse così: «Si tratta di un altro grave lutto per tutti noi, per il clero, la Chiesa diocesana, la sua famiglia e la sua comunità». Fu cultore dell’arte sacra – così una nota del tempo dell’ufficio stampa diocesano che molto bene sintetizza la poliedrica personalità di Don Gino, come affettuosamente veniva chiamato – ma non per un semplice gusto estetico, ma per il potere evocativo insito in questa di quel grande mistero che è Dio, del quale Gesù Cristo è il volto umano, del quale il sacerdote non ha mai smarrito la consapevolezza, la presenza e la nostalgia e l’amore. Di un Dio che si rivela in ogni luogo e in ogni tempo!. Ciò spiega la meticolosa e profonda conoscenza dei beni culturali dell’Arcidiocesi e soprattutto di Barletta, facendosi promotore e curatore di una serie di iniziative di alto valore liturgico, artistico e culturale: la pubblicazione di una serie di calendari, ogni anno dedicati ad un tema; la raccolta di preghiere “Dall’aurora ti cerco”; la pubblicazione dei volumi de “Il Genio della mia terra”, giunta alla sesta edizione sulle suppellettili liturgiche argenti delle chiese di Barletta dal XII al XVI secolo; ed altre. L’ultima sua fatica, della quale è stato il regista, è relativa alla benedizione e intronizzazione dell’icona di “Gesù Sommo Sacerdote, avvenuta a Barletta il 24 luglio 2006, nella Concattedrale; connessa a questo evento fu la stampa per i tipi dell’editrice Rotas del secondo volumetto della Collana dei “Quaderni del Capitolo Cattedrale” dal titolo ” ‘Tu sei il più bello tra i figli dell’uomo’ (Sal 44,3)” , in cui vengono date in rassegna, con relativo apparato iconografico e pregiato commento di Don Gino, le immagini dei volti di Gesù presenti in una serie di tele conservate nella chiese di Barletta. Ma Don Gino fu anche uomo e sacerdote dell’ascolto e dell’accoglienza, capace di immedesimarsi e capire le situazioni umane più disparate. Ebbe un grande seguito tra i giovani. Non sbagliamo se affermiamo, con lo sguardo dell’oggi, che fu uomo e sacerdote della misericordia. Ci piace chiudere questo comunicato con le stesse parole usate per la chiusura della citata nota di dieci anni fa: «Si sa che Don Gino pensava alla realizzazione di altre iniziative, ma non ha fatto in tempo! Probabilmente, oggi, in cui la Chiesa fa memoria di Santa Chiara d’Assisi, gli era stato fissato l’appuntamento per l’incontro pieno e definitivo con Colui che aveva sempre cercato e invocato».

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