Home cultura La biblioteca S. Loffredo tra pregi e polemiche

La biblioteca S. Loffredo tra pregi e polemiche

In una raccolta di interviste, pareri e racconti sulla biblioteca di Barletta

A cura di Viviana Damore

Numerosissimi sono i giovani universitari (e non) che si recano in biblioteca a Barletta per poter studiare, numerosi però sono i disagi riscontrati da coloro che usufruiscono della struttura: dalla mancanza di una rete wifi ai pochi posti disponibili, dal bar ormai chiuso da un anno ai rumori che vengono dalla sala d’accoglienza. Oltre a questo però in molti apprezzano il contesto storico in cui è situata la biblioteca comunale Sabino Loffredo, nel cuore della storia barlettana, affacciata sulla piazza d’Armi del castello svevo. Abbiamo raccolto in alcune interviste pareri diversi di chi la biblioteca la frequenta assiduamente e anche di chi ha appena smesso di frequentarla perché è riuscito a raggiungere “l’agognato” obiettivo della laurea.

«Frequento tutti i giorni la biblioteca da più di cinque anni e sicuramente se lo faccio riesco a trovare qui la giusta calma e tranquillità per potermi concentrare. Nonostante non sia molto silenziosa, ci sono due sale alternative, quella di giù, molto tranquilla, e quella al piano di sopra un po’ più movimentata, dove spesso si sentono i discorsi che fanno coloro che sono all’ingresso della biblioteca per prestiti e consultazioni di quotidiani. Per il resto non ci si può lamentare, qualche volta le lampade si fulminano allora prima che vengano cambiate, lo sfortunato di turno rischia una crisi di nervi perché lampeggiano. Il disagio più grande in prossimità delle sessioni d’esame è quello di dover correre per prendere il posto perché si rischia di restarne senza e d’estate si trova facilmente un’alternativa ma l’inverno diventa un po’ più pesante. Riscontro una grande differenza con le biblioteche del resto d’Italia (oserei dire) e di tutto il resto del mondo perché questa biblioteca forse è l’unica che abbia mai visto che chiude per il pranzo e apre così tardi, sia la mattina che nel pomeriggio. In questo ultimo anno il disagio più grande è stato non avere un bar a disposizione per poter prendere un caffè o anche soltanto una bottiglia d’acqua. Si sa che uno studente ha bisogno di fare delle pause ma andare fuori dal castello per fare uno spuntino o una pausa caffè diventa davvero pesante e si perde un sacco di tempo utile allo studio, quindi spero che quanto prima riaprano la struttura del bar già esistente, perché non siamo riusciti a spiegarci il motivo per cui è chiusa.» (Sara)

«Credo che la collocazione della nostra biblioteca sia molto valida, il solo fatto di entrare nella storia dovrebbe essere di grande stimolo. È sicuramente di aiuto il collettivo che si viene a creare, nel senso che vedere gente che condivide un obiettivo simile al tuo sicuramente sprona a migliorarsi, quindi credo che per studiare sia una valida struttura, ma inserendola nella società in cui viviamo non avere una sala adibita all’utilizzo di portatili con una valida connessione penso sia una grave pecca. In otto anni che l’ho monitorata, non è mai cambiata né in bene né in male, è come se si fosse fermata nel tempo» (Francesco)

«Ho frequentato la biblioteca, più o meno assiduamente, durante il periodo di studi universitari (quindi gli ultimi 7/8 anni circa). L’ho frequentata perché cercavo un po’ di concentrazione, lontano dalle distrazioni che la propria stanza può offrire, ma anche perché è un luogo di aggregazione di persone che condividono un percorso, le difficoltà e le gioie. Frequentarla mi ha permesso non solo di raggiungere il traguardo agognato della laurea ma anche di incontrare nuovi amici e potermi confrontare con gente interessante. La biblioteca deve essere senza dubbio uno spazio pubblico sul quale investire, per questo credo si possa fare di più. Tra le migliorie che proporrei ci sarebbe senza dubbio un cambiamento degli orari di apertura e chiusura, specie del pomeriggio: apre troppo tardi e chiude troppo presto. Proprio per questo motivo in alcuni periodi ho frequentato luoghi alternativi (ad esempio il Gos) che mi permettevano di prolungare lo studio oltre le 7 del pomeriggio. Un’altra miglioria necessaria sarebbe l’introduzione di una rete wifi (strano doverlo ancora dire). Infine dispiace vedere il bar del castello chiuso.» Giuseppe

«Capita raramente che io venga in biblioteca, preferisco studiare a casa perché è più silenziosa, anche perché personalmente mi distraggo in questo contesto. Purtroppo la nostra biblioteca è piccola quindi spesso l’idea di recarmici per poi non trovare posto mi fa tirare indietro, quindi ci vengo solo in casi di emergenza. Per l’utenza potenziale in realtà la biblioteca è molto piccola, non trovo giusto che per trovare posto si debba venire molto anticipatamente rispetto all’orario d’apertura, dovrebbe essere un po’ più grande visto che a Barletta i giovani da 19 ai 30 anni sono quasi tutti studenti universitari. Alle volte dovendo utilizzare il pc non riesco a trovare comoda la biblioteca, anche perché manca una rete wifi e non si riesce ad utilizzare nemmeno la rete internet di eventuali cellulari» (Ilaria)

 

 

 

 

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