L’8 settembre 1943 fu reso noto l’armistizio concordato dagli italiani con le truppe anglo-americane, dando l’impressione alla popolazione che quella terribile guerra voluta da Mussolini al fianco della Germania nazista forse terminata, invece il peggio doveva ancora arrivare e si espresse attraverso la ferocia dell’occupazione delle truppe di Hitler. La memoria al centro delle manifestazioni rievocative svoltesi nella giornata di ieri per celebrare quel 12 settembre, quando nel 1943 la città fu protagonista del primo atto di rappresaglia in Italia per mano dei nazisti con l’eccidio di dieci vigili urbani e due netturbini barlettani che pagarono con il proprio sacrificio venendo mitragliati vicino al muro dell’ex edificio postale di Piazza Caduti, che ancora oggi porta a imperitura memoria i fori dei proiettili di quel truce massacro.
«Furono giornate tristi, drammatiche, cruente, quelle dell’undici e del dodici settembre 1943 a Barletta – ha affermato il sindaco nel suo discorso – ma tutto era iniziato l’otto settembre, quando il paese fu lasciato allo sbando dai vertici istituzionali e militari e calò la notte della Patria. Barletta, allora, cercò la luce, per difendere la patria contro gli uomini della feroce Divisione paracadutisti che il Generalmaresciallo Kesserling aveva fatto scendere dalla Murgia per disarmare la guarnigione militare della città e costituire un fronte contro gli alleati con cui l’Italia aveva appena sottoscritto l’armistizio. Qui i militari e i cittadini seppero da che parte stare, seppero onorare lo spirito nazionale. I tedeschi incontrarono subito una resistenza che fu all’epoca definita ‘temeraria’ e una logica abbietta volle punire mettendo la città a ferro e a fuoco. Quelle giornate su questa terra, che già tanto sangue aveva versato nella prima guerra mondiale per l’unità nazionale, hanno storicamente segnato l’inizio della Resistenza nazionale e contribuito a forgiare i valori poi raccolti nella Costituzione repubblicana». Questa è stata l’occasione anche per ricordare le donne che con la Liberazione conquistarono il diritto al voto. In particolare, si è ricordata Vittoria Titomanlio, eletta alla Costituente nella circoscrizione di Napoli, ma che nella città di Barletta nacque, associando alla sua figura quella delle concittadine Addolorata Sardella e Lucia Corposanto che salvarono un vigile urbano, ancora vivo sotto i corpi nella strage del 1943, il cui valore fu poi riconosciuto con l’assegnazione di medaglie di bronzo alla memoria.